
Le «batterie» di scippatrici in agguato Nel mirino soprattutto i turisti
Milano, 4 luglio 2025 – Lo schema è sempre lo stesso. E le batterie di borseggiatrici lo mettono in pratica costantemente, in metropolitana o nei negozi del centro. Si muovono in tre: la prima distrae la vittima, la seconda segue a ruota per fare da scudo e la terza compie materialmente il furto.
In pieno centro
La scena si è ripetuta pure mercoledì pomeriggio all’Arket Store di via Grossi angolo Cordusio, ma gli agenti del Nucleo reati predatori della polizia locale sono riusciti a cambiare il finale: in manette due delle tre ladre in azione, la trentaseienne bulgara Evitma Goranova e la quarantacinquenne connazionale Dochka Marinova; in fuga la loro complice, ora ricercata dai ghisa.
La ricostruzione
La ricostruzione dell’episodio ci riporta alle 15.20, quando i vigili in borghese, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, si accorgono che le tre donne continuano a osservare con attenzione il via vai di clienti negli esercizi commerciali e decidono di seguirne i movimenti.
A un certo punto, le vedono entrare da Arket e si piazzano davanti alle vetrine per scrutare cosa accade all’interno. Le borseggiatrici prendono indumenti a caso dagli scaffali e fingono di volerli acquistare; nel frattempo, si aggirano al piano terra a caccia di potenziali prede.
Pochi secondi dopo, finisce nel mirino un turista kazako, top manager di un istituto di credito in vacanza in città con la famiglia: è seduto sui divanetti col figlio, in attesa che la moglie provi un abito nei camerini; la borsa della donna è appoggiata sul passeggino.
Il raid
Scatta il raid: Marinova si avvicina all’uomo per chiedergli un’informazione, mentre Goranova si piazza alle sue spalle per impedire al derubato di vedere la terza donna in azione. In un amen, la borsa da 2.500 euro svanisce nel nulla: dentro ci sono, tra le altre cose, un i-Phone 16 Pro da 1.500 euro e un paio di occhiali da sole marca Celine da 250 euro.
All’uscita, però, l’autrice materiale del colpo viene fermata e invitata a consegnare immediatamente la refurtiva. Anche le altre due bulgare vengono bloccate, ma iniziano a gridare: “Non è polizia! Non è polizia!”. La confusione generata di proposito dalle urla consente all’operativa di allontanarsi tra la folla in via Broletto. Le altre due finiscono in manette.