SIMONA BALLATORE
Cronaca

Valditara all’istituto Cadorna: “46 milioni alle scuole di frontiera. Multe ai violenti e a chi rompe”

Il ministro dell’Istruzione e del Merito in visita in via Dolci: “Favorire l’inclusione e combattere la dispersione nelle periferie delle grandi città”

Giuseppe Valditara, ministro dell'istruzione

Giuseppe Valditara, ministro dell'istruzione

Milano –  L’ultima campanella sta per suonare. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha scelto di visitare una delle scuole di frontiera di Milano, l’istituto Cadorna di via Dolci, "così ricca di diversità" con le sue 50 nazionalità. È da qui che con lui tracciamo un bilancio dell’anno che si sta per chiudere e inquadriamo le sfide dell’anno che verrà.

Ministro, è tempo di valutazioni: cosa promuove a pieni voti e cosa “rimanda a settembre“?

"Abbiamo reclutato lo scorso settembre 40mila insegnanti. Abbiamo ottenuto risorse per un nuovo aumento nel prossimo contratto del personale della scuola, ovvero per 1.200.000 lavoratori: altri 160 euro al mese in media per i docenti che si vanno ad aggiungere all’aumento di 124 euro garantito nel novembre 2022. Da anni erano in corso trattative che non si riuscivano a chiudere... Abbiamo avviato i docenti tutor e orientatori per una personalizzazione della didattica: per recuperare chi è in ritardo e per consentire di “accelerare“ a chi è già più avanti. Abbiamo rispettato le scadenze del Pnrr per nidi ed edilizia scolastica (aggiungendo risorse nostre) e messo le basi per la riforma sperimentale dell’istruzione tecnico professionale, molto attesa dal mondo produttivo. I calcoli sono drammatici: entro il 2027 il 47% dei posti di lavoro offerti dal sistema imprenditoriale italiano rischia di non essere coperto. Serve una risposta forte".

È in visita a San Siro: come ridurre i divari ed evitare fenomeni come il ’white fight’, che a Milano si sente ancora forte, con la fuga delle famiglie italiane dal proprio quartiere verso scuole del centro?

"Agenda Nord va in questa direzione, con 220 milioni di euro. Per la Regione Lombardia sono stati stanziati 46.323.800 euro per 750 scuole primarie (16 fanno parte del progetto sperimentale e riceveranno più fondi) e otto scuole secondarie. L’obiettivo è favorire l’inclusione e combattere la dispersione scolastica proprio nelle scuole di frontiera delle periferie delle grandi città del Nord, come questa. Per una reale integrazione sarà centrale anche la formazione di docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri. Li andremo a reclutare dal 2025-26, intanto iniziamo a formarli e le scuole saranno “obbligate“ - sempre con fondi nostri - a organizzare corsi di potenziamento pomeridiani per i bimbi che non conoscono l’italiano già dal 2024-25".

Crescono le certificazioni di disabilità: come aumentare i docenti di sostegno specializzati e garantire più continuità?

"Abbiamo reclutato 13.400 insegnanti di sostegno quest’anno e prevediamo di assumerne altri 14mila. Anche in questa scuola mi domandavano come, su richiesta della famiglia, confermare un insegnante di sostegno precario che ha svolto bene la sua azione: cambiare ogni anno insegnante è uno dei drammi per i ragazzi con disabilità. Sarà possibile confermare il docente di sostegno che ha instaurato un efficace rapporto con il giovane con disabilità, garantendo continuità didattica. Era una richiesta che da 20 anni le associazioni delle famiglie di studenti con disabilità facevano alla politica".

Restiamo in Lombardia: quest’anno a Milano si sono contate una dozzina di occupazioni.

"Su questo sono stato molto chiaro: chi rompe paga, non possiamo accettare devastazioni conseguenti alle occupazioni che restino impunite e senza risarcimento: obbligo delle scuole è sanzionare, e chiedere i danni altrimenti finisce per pagare il cittadino. Ma devo dire che da febbraio, dopo il mio duro ed energico intervento al liceo Severi-Correnti, a parte un caso a Bologna, tutte le occupazioni che ci sono state non hanno prodotto danni e gli studenti hanno persino pulito le scuole. Un passo avanti importante".

Al Severi si sono mosse anche le famiglie, con una raccolta fondi a sostegno della scuola...

“Ed è apprezzabile, ma non deve essere sostitutivo: saranno soldi in più. Apprezzo la generosità delle famiglie e lo sforzo, ma chi ha rovinato la scuola deve pagare".

Altro tema: aggressioni ai docenti. L’anno si è aperto con l’accoltellamento di Abbiategrasso e si è chiuso con il caso di Varese. Che fare per tutelare professori e personale?

"Qui rientra tutta la riforma del voto in condotta, il cambiamento delle sospensioni con attività di cittadinanza solidali, la decisione di far pagare multe dai 500 ai 10mila euro ai genitori che aggrediscono un docente, il dirigente o il personale. Oltre a eventuali azioni penali e al risarcimento che l’aggredito può esercitare, ritengo che sarà efficace colpire il portafoglio dei violenti".

Sanzioni a parte, come si può però prevenire?

"Credo molto nelle figure dei tutor, in una scuola personalizzata che valorizzi i talenti, In una riforma degli istituti tecnici e professionali che dia prospettive ai giovani che hanno talenti inespressi. E abbiamo sottoscritto un accordo con l’ordine degli psicologi perché in ogni direzione scolastica provinciale ci sia un gruppo di psicologi che possa aiutare laddove ci siano forti difficoltà".

Nella cara-Milano e nella cara-Lombardia riparte la “caccia ai prof“: i trasferimenti verso altre regioni sono stati importanti. Come invertire la rotta?

"Avvieremo un tavolo con i sindacati perché questa situazione è sempre più insostenibile: dobbiamo trovare insieme soluzioni per far sì che non ci sia un depauperamento di risorse umane e didattiche così rilevante".

Tutto pronto per settembre?

"Siamo già pronti alla prima campanella".