
Emanuela Collini
"Hanno bussato alla mia porta verso le 23.30. Erano i carabinieri". La testimonianza di Emanuela Collini, vicina di casa e dirimpettaia di Amina, è agghiacciante: "Mi hanno chiesto se avessi una bambina o bisogno di aiuto. Li ho fatti entrare. Mentre mi spiegavano che stavano cercando una bambina che aveva chiamato per chiedere soccorso, abbiamo sentito lui, l’omicida, picchiare contro il muro. Abbiamo la parete della camera da letto in comune: da una parte c’è la sua stanza, dall’altra la mia sala".
La signora Collini è appena rientrata da una passeggiata mattutina con il cane a Settala. È ancora scossa. Il racconto è scioccante. "I carabinieri sono usciti in fretta invitandomi a chiudermi dentro. Erano venuti da me perché non sapevano esattamente quale fosse l’appartamento al terzo piano. La bambina è stata molto brava a chiamarli. Io dormivo, non mi ero accorta di nulla. Ma ho subito indicato ai militari l’appartamento del mio vicino". Due anni fa Emanuela Collini aveva già denunciato Khalid Achak: "Se la prendeva con tutti. Mi ha sporcato la porta con le mani piene di sangue. Era aggressivo, ci urlava contro dalla finestra, ci insultava continuamente". Infine, un dettaglio che suona come un grido d’aiuto inascoltato:" Nel fine settimana capitava spesso di sentire le liti. Sentivo la bambina piangere e chiedere aiuto. Poi la vedevo in giro tranquilla, come nulla fosse".