Milano, 17 maggio 2025 – La Golf grigia si ferma di traverso in piazzale Principessa Clotilde, sul posteggio taxi davanti all’ingresso dell’ospedale Fatebenefratelli. La ruota anteriore destra è bucata, sulla fiancata ci sono le tracce lasciate da mani sporche di sangue che hanno tentato disperatamente di aggrapparsi.

Dalla macchina scende a fatica un tredicenne egiziano, sorretto da un connazionale diciannovenne: ha un ferita al torace, il fendente gli ha perforato un polmone. Con loro c’è pure un rottweiler, a sua volta colpito da una coltellata: viene portato in taxi alla vicina clinica Sant’Angelo, ma le cure dei veterinari non basteranno a salvarlo. Il minorenne, invece, è fuori pericolo: finito subito sotto i ferri, è stato poi ricoverato in Terapia intensiva. Cos’è successo? La prima versione del diciannovenne rallenta inizialmente gli accertamenti investigativi dei carabinieri del Radiomobile e del Nucleo operativo della Compagnia Duomo.

Il ragazzo, nato in Italia da genitori nordafricani, sostiene di non conoscere l’adolescente: dice di averlo soccorso vicino al Mc Donald’s di piazza Oberdan e di aver aperto la portiera a lui e al suo animale; aggiunge di aver visto che il ragazzino era inseguito da tre uomini. Sulla base di quelle informazioni preliminari, i militari si recano in viale Vittorio Veneto e notano subito un’evidente chiazza di sangue all’altezza del civico 16, a due passi dall’incrocio con via Tadino.

Una testimone racconta di aver visto una Golf che andava avanti e indietro come fuori controllo, c
on un minorenne appeso alla portiera e un cane già all’interno dell’abitacolo. Una versione che fa subito vacillare la storia raccontata dal conducente della Golf. I carabinieri lo portano negli uffici della caserma Ugolini di via Moscova per raccoglierne la testimonianza, e lì il diciannovenne cambia completamente versione. Confessa agli investigatori dell’Arma che conosce bene il tredicenne e che insieme a lui e a un terzo amico (non ancora rintracciato) si è recato a Porta Venezia per acquistare qualche dose di droga. I tre hanno incontrato il pusher, ma a un certo punto è scoppiato un litigio: lo spacciatore ha tirato fuori una lama e ha colpito prima il minorenne e poi il rottweiler, per poi scappare a piedi.A quel punto, il diciannovenne e il tredicenne sono saliti in macchina: probabilmente la scena a cui ha assistito la donna è stata generata dalle manovre concitate dell’autista per allontanarsi il più in fretta possibile; e non è escluso che per fare presto sia inizialmente partito con l’amico ancora in strada, sofferente per la coltellata che gli ha perforato il polmone e gli ha fatto perdere molto sangue. Poi la corsa impazzita al Fatebenefratelli, che dista poche centinaia di metri dal luogo del raid. Tra sorpassi a tutta velocità e rossi bruciati. Ora è caccia al pusher aggressore, che potrebbe avere le ore contate: nell’area verde di viale Vittorio Veneto si ritrovano abitualmente clochard centrafricani e sbandati, spesso identificati dalle forze dell’ordine per censirne la presenza. Non è escluso che i carabinieri sappiano già chi cercare, anche grazie ai filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona di Porta Venezia. Gli specialisti della sezione Investigazioni scientifiche hanno trovato un tirapugni sull’asfalto e un manganello telescopico nella Golf.