Milano, 3 febbraio 2025 – La denuncia di quel che è successo l’ha fatta il tranviere che si trovava alla guida del mezzo l’altro ieri. Un video circostanziato fatto col telefonino, commentato con la voce amareggiata di chi ha assistito a tutto questo dalla cabina di guida, temendo a un certo punto anche per se stesso. Siamo in piena notte su un Jumbo tram in servizio sulla linea 3 (così pare di capire dalla voce del conducente, ancora provato per quello a cui ha dovuto assistere), che collega piazza Duomo al Gratosoglio. Una delle periferie “calde” di Milano.

La rabbia e la paura
Il tram è devastato: un cestino dei rifiuti preso dalla strada e un bidone condominiale marrone, di quelli usati per la raccolta dell’umido, riversi a terra. Il loro contenuto rovesciato sul pavimento assieme a un monopattino scaraventato contro la parete. E poi ancora bottiglie e altri rifiuti. È lo stesso tranviere, Enzo Fabio Palme, a raccontare il raid vandalico subito: “Ragazzi, questa è la situazione guardate: sono dovuto rientrare in deposito e chiamare la polizia – racconta mentre compie una ricognizione filmata –. C’erano altri monopattini che hanno spaccato e poi buttato fuori. La situazione è diventata ingestibile, a momenti mi spaccavano tutto pure, la paretina (la porta che separa la postazione di guida dal r
esto del tram)”.Commenti
Le reazioni dei colleghi e dei tanti iscritti al profilo “Tranvieri di Milano” – che oltre a essere un “contenitore” di denunce di quel che succede sui mezzi Atm è anche una pagina amata e seguita dagli appassionati di tram, c’è per esempio un bel video sul ritorno in servizio dello storico tram di Villa Opicina a Trieste – sono diverse e indignate. “Nemmeno a New York succedono cose del genere, riprendiamoci la libertà di girare sui mezzi pubblici”, scrive Cinzia Grossi. “Ci chiediamo come sia possibile che in Italia non esista un corpo di polizia dedicato al trasporto pubblico...” (in realtà c’è la Polizia ferroviaria quanto meno per le ferrovie, ndr). Nel mirino finisce inevitabilmente anche il Comune. Più tranchant Matteo Soccio, che pare avere in tasca una soluzione al problema e decreta: “Alle 22 il servizio deve terminare”.
I.A.