Riuscivano a spostare oltre sei tonnellate di droga ogni anno tra l’Italia e la Spagna, soprattutto marjuana e hashish. Si tratta di uno dei maggiori traffici di stupefacenti degli ultimi anni e aveva il suo centro a Milano. Lo scorso novembre erano già state arrestate 42 persone, tra cui l'allora procuratore capo dell'Associazione italiana arbitri, Rosario d'Onofrio. Mercoledì 10 maggio la procura milanese ha chiuso le indagini e inviato a 57 persone un’informazioni di garanzia, cioè l’atto con cui il pubblico ministero informa, una persone indagata dei reati che si presumono commessi e la invita a nominare un difensore.
L’operazione, chiamata “Madera 2019”, ha scoperto che la droga veniva trasportata con ogni tipo di modalità, anche durante il lockdown, usando casse di frutta, bancali di cibo e persino bare da morto. I finanziari del comando provinciale di Milano, insieme ai reparti di polizia penitenziaria, hanno notificato le informazioni di garanzia in varie regioni italiane: tra gli indagati ci sono italiani, spagnoli e albanesi, uno delle quali ha precedenti per associazione mafiosa.
L'indagine, svolta dal nucleo di polizia economico-finanziaria milanese, con l'ausilio del servizio centrale investigazione criminalità organizzata della guardia di finanza, ha permesso di ricostruire l'operatività di due distinte associazioni criminali transnazionali.
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