MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

San Siro, i residenti contro la Torre Syre: “È un pugno in un occhio e oscura tutto il panorama”

Milano, l’avvocato Capozzi, che rappresenta un gruppo di abitanti del quartiere: “Contestazioni legali da marzo, c’è il rischio di deprezzare le altre case”

Operai al lavoro e sullo sfondo il grattacielo Syre

Operai al lavoro e sullo sfondo il grattacielo Syre

Milano, 17 settembre 2025 – La Torre Syre è un pugno nell’occhio dal punto di vista estetico. È un monolite esagerato e fuori contesto rispetto all’urbanistica del quartiere San Siro, che non aveva palazzi così alti. Ma non è solo questo il problema”.

La Torre Syre di via dei Rospigliosi a poche centinaia di metri dallo stadio Meazza
La Torre Syre di via dei Rospigliosi a poche centinaia di metri dallo stadio Meazza

L’avvocato Francesco Capozzi rappresenta un gruppo di residenti, per ora circa una quindicina, che vivono nelle immediate vicinanze – via dei Rospigliosi, piazza Esquilino, via Civitali e via Pessano – del nuovo grattacielo di via dei Rospigliosi, a pochi metri dallo stadio Meazza. Sono abitanti del quartiere che già dallo scorso marzo hanno contestato, per via legale, la realizzazione del maxi-immobile.

Avvocato Capozzi, perché i residenti protestano?

"Un conto è costruire un palazzo di otto-dieci piani, come sono quelli dell’area intorno a Piazza Axum, un altro una torre di 22 piani. Un immobile del genere oscura la visuale ai palazzi limitrofi, visuale che invece prima era libera e nelle belle giornate consentiva di ammirare le montagne, in particolare il Monte Bianco e il Monte Rosa. Adesso, invece, quella visuale è occupata dalla Torre Syre".

Insomma, il nuovo grattacielo ha rovinato la veduta ai residenti limitrofi...

"È proprio così. Da avvocato ho contestato proprio questo aspetto, che è un’estensione del diritto di veduta. La realizzazione di questo grattacielo, eretto lì come una Torre di Babele, è come un pugno negli occhi dei residenti del quartiere. Ma, come dicevo all’inizio, il problema non si limita all’estetica".

Qual è l’altro problema?

“Il rischio della riduzione dei prezzi delle case che prima godevano di quel bel panorama, ora ostruito dalla nuova costruzione. Dal punto di vista strettamente urbanistico, poi, occorrono ulteriori approfondimenti». In quale modo vi siete attivati dal punto di vista legale? «Innanzitutto occorre dire che ci siamo attivati in tempi non sospetti. Abbiamo iniziato a inviare le prime contestazioni lo scorso marzo. Nelle ultime ore poi, dopo l’inchiesta avviata dalla magistratura sull’immobile, ho letto che già a dicembre erano stati inviati i primi esposti contro la Torre Syre da alcuni Comitati del quartiere San Siro. La nostra, dunque, è stata un’iniziativa indipendente dai fatti emersi a luglio con le inchieste sull’urbanistica cittadina".

Quali contestazioni avete fatto al progetto?

"Contestazioni di natura urbanistica e civilistica. I residenti si sono mobilitati quando hanno visto che la torre stava venendo su rapidamente. A quel punto abbiamo mandato una contestazione a tutti i player coinvolti nella costruzione di questo immobile, in primis Axa, sulla quale abbiamo ricevuto un rigetto integrale da parte loro. Dopo questo diniego, abbiamo attivato una mediazione in sede civile presso la sede dell’Ordine degli avvocati di Milano, mediazione che si è conclusa la settimana scorsa confermando il risultato precedente: gli operatori legati al progetto Syre si sono detti non interessati a trovare un accordo”.

Cosa intendete fare ora?

"Noi vorremmo capire se i permessi a costruire hanno ignorato, come noi pensiamo, una più ampia corrispondenza al piano regolatore relativo al quartiere San Siro. A questo fine, presenteremo un esposto, che si aggancerà a quelli già depositati. E credo che andremo avanti anche in sede civile per chiedere degli indennizzi»