ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Storie di migranti: “Un film per sfatare i luoghi comuni”

San Giuliano Milanese e i ragazzi della scuola di Italiano. Tutti loro raccontano i viaggi della speranza

Paolo Rausa, responsabile della scuola d'italiano di San Giuliano Milanese

Paolo Rausa, responsabile della scuola d'italiano di San Giuliano Milanese

San Giuliano Milanese, 17 giugno 2025 –  Storie di migranti. Come quella di Kais, tunisino di 30 anni, arrivato in Italia con la figlia di un anno e la moglie incinta del secondogenito. Un viaggio della speranza durato oltre 30 ore, a bordo di un barcone col mare agitato e il motore in avaria, prima di poter toccare le sponde di Lampedusa.

I protagonisti

O ancora la storia di Chouaib, marocchino di 30 anni, che lavora a Monza, ma non vuole trasferirsi dalla sua abitazione di San Donato Milanese per non lasciare solo il “fratellino" che ha ormai 24anni Ahmed, verso il quale nutre un profondo senso di protezione. “Vicende di umanità e riscatto, che è importante raccontare per mostrare quanti sentimenti racchiudano”.

E così Marcello Bivona, sangiulianese nato a Tunisi, da sempre appassionato di cinema, sta girando in qualità di regista il docufilm “Nel paese sognato”, una sequenza di racconti e interviste per narrare le storie che gravitano attorno alla scuola d’italiano per stranieri di San Giuliano.

Una realtà che, gestita dall’associazione culturale Orizzonte in locali messi a disposizione dal Comune, è il riflesso del tessuto sociale di una città, San Giuliano Milanese, che ha circa 40mila abitanti, il 20% dei quali è straniero. Proprio gli allievi dei corsi d’italiano, uomini e donne provenienti da ogni parte del mondo, sono i protagonisti del lungometraggio, al quale Bivona sta lavorando, insieme al filmaker Davide Polimeni, col contributo del Comune di San Giuliano e il contributo della fondazione Cariplo.

Il regista

“Un film autoprodotto, con pochi mezzi e idee, ma tanto entusiasmo che, nel piccolo, vuole contribuire a fare sensibilizzazione nei confronti di questi migranti – osserva il regista -. Spesso le cronache si occupano degli stranieri solo per eventi di malaffare e il pregiudizio impedisce di cogliere il grande bagaglio di esperienze che c’è dietro tanti di loro". Raccolte le testimonianze di ogni persona che ha voluto raccontarcele il lavoro è arrivato alla fase del montaggio, è quindi quasi pronto e entro la fine dell’anno diventerà un “lavoro” pubblico.

Racconti reali

“É un modello di cinema che attinge in presa diretta alla realtà, che racconta quello che succede realmente. Le vicende narrate, anche molto diverse tra loro, sono tutte accomunate dalla speranza, dei loro protagonisti, di potersi ritagliare in Italia una vita più decorosa e per questo affrontano l’ignoto con coraggio, preparati a tutto”. Intanto, nella scuola dell’associazione Orizzonte, attiva da 14 anni e inserita nella rete delle “scuole senza permesso”, l’anno scolastico 2024-2025 è andato in archivio con 381 iscritti e 34 nazionalità rappresentate dagli alunni.