A Milano le stazioni tra scippi, spaccio e baby gang: zone rosse da Centrale a Rogoredo

Oltre sei interventi al giorno. Il questore: "Preoccupato dall’uso delle lame". I sindacati: mancano 500 divise

Milano – «Le stazioni ferroviarie rappresentano punti estremamente delicati". Il questore di Milano Giuseppe Petronzi, aveva lanciato l’allarme meno di un mese fa durante la cerimonia per il 172° anniversario della Polizia.

Centrale, Garibaldi, Lambrate, Rogoredo: la mappa della zone difficili sul fronte sicurezza si sviluppa proprio negli snodi ferroviari, luoghi – non solo a Milano, e non solo in Italia – tradizionalmente a rischio. Sempre in quell’occasione Petronzi si era anche detto "preoccupato dall’uso dei coltelli".

Il sopralluogo di due agenti alla stazione di Lambrate e il giaciglio da cui l'aggressore tirava sassi
Il sopralluogo di due agenti alla stazione di Lambrate e il giaciglio da cui l'aggressore tirava sassi

E la notte scorsa a Lambrate – un agente accoltellato durante un’intervento alla stazione – ha drammaticamente confermato i timori di via Fatebenefratelli. Resi ancora più concreti dalla cronica mancanza di personale tra le forze dell’ordine, denunciata dal sindaco Giuseppe Sala (alle prese anche con una difficile trattativa con la polizia locale sui turni notturni) e dai sindacati di polizia: "A Milano – dice il Silp Cgil – mancano 500 poliziotti e con i pensionamenti previsti nel 2024 la situazione rischia di peggiorare". Allarmi e difficoltà che, nel capoluogo, si manifestano soprattutto nelle quattro principali stazioni ferroviarie. Ognuna con le proprie criticità.

Da ieri notte è tornato sotto i riflettori lo scalo di Lambrate, da qualche tempo fuori dai radar per quanto riguarda i fenomeni criminali “tipici“ (aggressioni, rapine, borseggi). Nella stazione al confine con Città Studi le preoccupazioni maggiori arrivano dai bivacchi di sbandati in piazza Bottini e accanto ai binari: l’uomo che ha accoltellato l’agente la notte scorsa aveva il suo giaciglio proprio a lato dei treni in transito. Oltre a piazza Bottini, e la vicina piazza Gobetti, le segnalazioni arrivano anche dalla “desolata“ via Viotti che corre lungo la massicciata della ferrovia in direzione sud.

Nella sua analisi della situazione in città, il questore aveva puntato l’attenzione poi sulla zona della Centrale "ora molto ben presidiata" e su Garibaldi, "altro snodo importante, essendo vicino ai luoghi della movida". La Stazione Centrale, piazza Duca d’Aosta e le vie limitrofe sono state fino a poco tempo fa una sorta di buco nero della sicurezza in città. Proprio il crescente allarme ha portato a un massiccio rinforzo dei presidi fissi, soprattutto dal marzo dell’anno scorso, dopo che un 23enne marocchino aveva ferito a coltellate sei passanti prima di essere bloccato. A occupare le forze dell’ordine e preoccupare i cittadini sono in particolare scippi, rapine e risse. Poco più di una settimana fa una lite tra due ragazzi, con tanto di tifo in piazza, è finita a coltellate (e un arresto per tentato omicidio), ma i negozianti della zona denunciano che gli episodi di violenza sono quasi giornalieri.

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Diverso il caso di Garibaldi, che sconta la vicinanza a due zone problematiche della movida come piazza Gae Aulenti e corso Como. L’area intorno alla stazione, complice anche la mancata riqualificazione di piazza Freud, è diventata base delle bande di giovani e giovanissimi in cerca di prede tanto tra i viaggiatori (si è registrato un incremento delle rapine in treno negli ultimi mesi), quanto tra i frequentatori dei locali della zona. Il caso più recente è quello di Danylo Shydlovskyi, 19enne aggredito e sfregiato (30 punti di sutura) da una banda di nordafricani che volevano rapinarlo del borsello e dello smartphone.

L’ultimo , anche per collocazione davvero periferica, è lo scalo di Rogoredo: se Garibaldi sconta la prossimità con la movida, Rogoredo subisce la vicinanza con i luoghi dello spaccio (i boschi dell’eroina sono a un passo), che porta con sé i bivacchi di disperati e le aggressioni a scopo di rapina. Si chiude qui, nell’estrema periferia sud est, la mappa del rischio criminale in città, che ha nelle stazioni le sue zone più buie. Una geografia del crimine rappresentata bene dal numero di persone denunciate in un anno (il 2023) dalla Polizia Ferroviaria di Milano: 2.119. Significa (almeno) sei interventi ogni giorno vicino ai binari.

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