Milano – Si è conclusa la prima fase dei lavori di rimozione dell’insegna Generali dalla Torre Hadid di CityLife, dopo il drammatico cedimento avvenuto all’alba del 30 giugno scorso. L’operazione, avviata il 25 luglio, ha interessato la porzione della scritta che era collassata da un’altezza di 192 metri, provocando un “forte boato” che aveva allarmato residenti e passanti nella zona del distretto milanese.
La torre, simbolo del nuovo skyline lombardo, era tornata operativa l’8 luglio permettendo ai dipendenti del colosso assicurativo di rientrare negli uffici. Tuttavia, i lavori proseguiranno per rimuovere anche la seconda insegna sulla sommità del grattacielo, che pur non essendo interessata da cedimenti strutturali rimane sotto stretto monitoraggio.

L’insegna, caratterizzata da una complessa architettura composta da un tamburo centrale vincolato ai torrini in cemento armato e da una struttura tubolare reticolare, rappresentava uno degli elementi più distintivi del profilo architettonico di CityLife. Il suo crollo ha sollevato interrogativi sulla manutenzione e il controllo delle strutture dei grattacieli milanesi.
La Procura di Milano, guidata dai pubblici ministeri Francesca Celle e Maura Ripamonti, ha aperto un fascicolo per crollo colposo. Gli investigatori si concentrano sui sensori installati sul tetto per verificare se abbiano registrato anomalie che avrebbero potuto preannunciare il cedimento. Il tetto e gli ultimi due piani della torre rimangono sotto sequestro in attesa della consulenza tecnica che dovrà chiarire le cause dell’incidente.
Fortunatamente, nonostante la spettacolarità del crollo, non si sono registrati feriti né vittime, grazie anche al tempestivo intervento dei vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza l’intera area.