e Marianna Vazzana
"Quell’uomo era come impazzito. Lanciava i sassi dalla massicciata della stazione e ha cercato di centrare anche noi". Gli uomini della questura di Milano intervengono mercoledì sera alla stazione di Lambrate. Quelle scene precedono l’aggressione al viceispettore Christian Di Martino, l’agente delle Volanti di 35 anni colpito da due fendenti sferrati da Hasan Hamis, marocchino irregolare, 37 anni, svariati precedenti e 22 alias. La richiesta di aiuto arriva poco dopo le 23.20 da parte degli agenti Polfer: segnalano la presenza di "un uomo molesto" che lancia sassi contro persone e treni. Una donna di 55 anni viene colpita mentre cammina in strada da una pietra scagliata dall’alto (soccorsa all’ospedale Fatebenefratelli per una lieve ferita). Quando arrivano i rinforzi delle Volanti, Di Martino corre per bloccare l’uomo con il taser ma i due dardi non hanno effetto. I colpi sono attutiti dal giubbotto imbottito dell’uomo che, in pochi secondi, prende un coltello dalla lama di 20 centimetri nascosto nella manica e pugnala l’agente. Tre colpi, due a segno: uno squarcia il rene, l’altro l’intestino. Feriti anche i due agenti Polfer che immobilizzano il 37enne. Entrambi, con lesioni ritenute guaribili in tre giorni.
Di Martino è a terra, in un lago di sangue. Alle 23.52 viene chiamata l’ambulanza: all’arrivo, i soccorritori capiscono che le sue condizioni sono critiche. Il poliziotto finisce in codice rosso all’ospedale Niguarda dove resta sotto i ferri per almeno 4 ore: le ferite hanno lesionato sia organi interni, in particolare un rene, il duodeno e pure un polmone, sia grandi vasi (arterie) del torace e dell’addome, provocando massicce emorragie che hanno richiesto una quantità impressionante di trasfusioni di sangue: vengono impiegate più di 70 sacche. Il 35enne, stabilizzato, ora si trova in terapia intensiva e nei prossimi giorni potrebbe essere sottoposto ad altri interventi. Sui social si moltiplicano i messaggi di colleghi e amici ma anche di sconosciuti: "Forza Christian". In ospedale il viavai è andato avanti per tutto il giorno. A sincerarsi delle sue condizioni, pure il capo della Polizia, Vittorio Pisani. "Solidarietà" all’agente e "commossa vicinanza in questo momento di grande preoccupazione" dalla premier Meloni e dal ministro dell’Interno Piantedosi.
Hasan Hamis è in carcere per tentato omicidio: ritenuto estremamente pericoloso e violento, la Procura di Milano ha chiesto al gip che resti in cella. Fotosegnalato per la prima volta in Italia il 18 dicembre 2002 a Napoli, fin da allora è irregolare. Ha svariati precedenti ed è stato più volte detenuto a Napoli e Avellino. Non solo: ha alle spalle tre ordini di espulsione e solo domenica scorsa era stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale a Bologna: aveva minacciato con un rasoio i passeggeri di un treno Italo.
Infuria la polemica politica. Il centrodestra butta la croce addosso al sindaco: "Allarme sicurezza". Beppe Sala ribatte: "Il governo si faccia un esame di coscienza. Se c’è un provvedimento di espulsione, il dovere è eseguire l’espulsione. Sennò chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini". Il governatore lombardo Attilio Fontana parla di "ennesimo grave e inaccettabile episodio". Dal Viminale arriva infine una risposta indiretta al sindaco: dopo le 1.371 unità assegnate a Milano nel 2023 (con un saldo positivo di 179 uomini e donne delle forze dell’ordine rispetto ai pensionamenti), entro giugno e luglio arriveranno 156 tra nuovi agenti di polizia e militari dei carabinieri.