Milano, 31 gennaio 2024 – Il futuro di San Siro? Mentre Inter e Milan guardano rispettivamente a Rozzano e a San Donato Milanese, il Comune di Milano si occupa dello storico Giuseppe Meazza, presentando un nuovo progetto “nella speranza che ciò risolleciti l'interesse da parte delle squadre o di una sola”.
Sala: “Il vincolo è certezza”
Il sindaco Giuseppe Sala, durante la commissione consiliare per l'illustrazione del progetto di ristrutturazione di San Siro (elaborato gratuitamente) dell’architetto Giulio Fenyves dello studio Arco Associati, ha detto: “Riteniamo, salvo diverse decisioni del Tar, che il vincolo si può considerare una certezza, così come diamo nel campo delle certezze che i garanti hanno detto che il referendum non è ammissibile”.
Poi il primo cittadino ha sottolineato come il Comune non fosse contrario alla demolizione dello stadio per la costruzione di uno nuovo a fianco: “Noi eravamo disposti ad abbattere San Siro per un nuovo impianto, se il vincolo lo impedisce è chiaro che la strada maestra per noi diventa la rivalutazione di San Siro, per questo è importante valutare oggi progetti come questo nella speranza che ciò risolleciti l'interesse per San Siro da parte delle o di una squadra”.
Il sindaco sollecita le squadre a rispondere
Ora, ha aggiunto Sala, “le squadre devono essere in grado di rispondere alla nostra missiva di settembre”. In particolare “dovremmo chiedere al Milan, e per conoscenza all'Inter, se l'istanza presentata al Comune di San Donato debba essere considerata come rinuncia” al progetto su Milano.
Sala ha ricordato che “l'ultima interlocuzione con le squadre formale risale a settembre 2023 e l'amministrazione aveva chiesto alle squadre di comunicare le loro decisioni sulla proposta del 2019”. Entrambi i club, ha ripercorso ancora il sindaco, pur rispondendo separatamente, avevano posto l'accento su due questioni di incertezza, ovvero, il parere della sovrintendenza sul vincolo per il secondo anello del Meazza e l'allora ancora pendente decisione sull'ammissibilità del referendum.
L’ipotesi ristrutturazione
A questo punto, il tema che il Comune si ritrova ad affrontare è cosa farne del Meazza una volta che le società si saranno trasferite: “Ci sono tanti motivi di buon senso, dal lato nostro, che ci dicono che questa opzione di ristrutturare San Siro è l'opzione. La cosa più importante è che si possono fare i lavori senza chiudere lo stadio e questa è una questione dirimente. Io capisco le società che dicono che in caso di ristrutturazione dovrebbero andare per due anni in uno stadio piccolo, dando un disagio ai tifosi e che quindi sarebbe un problema. È chiaro che da sindaco di Milano e della città metropolitana non farei nulla per oppormi alle ipotesi di nuovi stadi in Comuni che non siano Milano. Ciò non toglie che si possa ragionare sul fatto che dobbiamo fare di tutto per fare rimanere le squadre a Milano”.
Le opzioni
E ancora: “Il Comune sarebbe aperto a tutte le soluzioni: prima ipotesi realizziamo noi i lavori; seconda che partecipiamo ai lavori in partnership con le squadre e poi c'è una terza che a noi sembra la più sensata”. L'opzione preferita da Sala sarebbe quella di concedere a entrambi i club, o anche a uno solo dei due, il diritto di superficie sul Meazza per una cifra inferiore a 100 milioni a fronte di una ristrutturazione in quattro fasi che prevede un "quarto anello" per i servizi premium da ricavare tra gli attuali primo e secondo anello. “Non so se le squadre si fanno convincere” ha osservato il sindaco nella sua replica al termine del dibattito, ma certamente Inter e Milan “stanno toccando con mano le difficoltà” di andare altrove e poi “il denaro oggi costa tantissimo e con questi tassi è possibile ci ripensino”. Infine, l'appello bipartisan a rossoneri e nerazzurri è quello di pensare al "valore che c'è nel restare a Milano".
Sala: “Non sono stati buttati 8 anni”
“Non è assolutamente vero che sono stati buttati otto anni” sulla questione San Siro, ha sottolineato ancora Sala riprendendo la parola in commissione a Palazzo Marino dopo la presentazione del nuovo progetto di ristrutturazione dello Stadio Meazza elaborato dallo studio Arco Associati, in replica così anche alle critiche di alcuni consiglieri di opposizione.
E ha spiegato: “Questi lunghi otto anni vanno divisi in due grandi fasi: un primo periodo in cui le squadre hanno detto di volere un nuovo stadio, è realtà storica. E l’unico modo per cercare di trattenerle a Milano era dire “facciamolo in quell'area e abbattiamo San Siro”. Per tanti anni non hanno dato apertura alla possibilità di ristrutturare. Hanno sempre pensato a una cattedrale con la loro firma”.
La seconda fase, secondo il primo cittadini è iniziata quando i club “hanno visto opposizione verso l'ipotesi di abbattimento di San Siro e la questione del vincolo”. “Non si sono mossi verso altre ipotesi prima”, ha affermato.
Il progetto di Arco Associati
Il progetto di riqualificazione dello stadio di San Siro a Milano prevede sia la costruzione di nuovi edifici e infrastrutture, sia la ristrutturazione dello stadio esistente, entro la quale avrà ruolo predominante la realizzazione di un “quarto anello”, che sarà posto in corrispondenza della parte superiore dell'attuale primo anello, proprio al di sotto delle tribune a sbalzo che oggi lo ricoprono parzialmente.
Lo spazio per questo inserimento sarà ottenuto demolendo la fascia più alta delle gradinate del primo anello e sostituendola con tre nuovi orizzontamenti, che ospiteranno le nuove funzioni, servizi e impianti. Alla fine dei lavori i posti a seduta esterna passeranno da 87.500 a 70.000, a cui aggiungere 5000 postazioni interne.
La struttura conterà anche spazi commerciali, ristoranti, bar, corner shop, camere, suites, spazi benessere, uffici e spazi di lavoro.
“Le strutture portanti dei nuovi volumi - si legge dettagliatamente nel progetto - saranno in acciaio e si integreranno nel modo piu' razionale possibile con le strutture preesistenti in calcestruzzo armato del primo anello, garantendo ogni aspetto di resistenza, stabilità e sicurezza nelle nuove geometrie e condizioni d'uso, nella piena osservanza delle norme vigenti”. Si terrà conto, inoltre, “di tutte le altre condizioni e prescrizioni di sicurezza (per esempio di prevenzione incendi, resistenza al fuoco) che scaturiranno dagli altri ambiti della ristrutturazione, senza dimenticare i requisiti funzionali ed estetici che saranno indicati dalle Autorità preposte (Sovrintendenza) e i livelli di comfort che un nuovo stadio moderno richiede nelle sue molteplici situazioni di utilizzo”.
Quanto all'inquinamento acustico, la struttura potrà essere integrata da pannelli di fono-assorbenza per il contenimento dei decibel sia durante le partite che per i concerti estivi, andando cosi' incontro ai bisogni dei residenti nel quartiere.
Costo dell'intervento stimato, secondo l'architetto, 235 milioni di euro per la parte interna, totale per l'edificio circa 300 milioni.