MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Stop al progetto Fili-Cadorna. Il Comune dice no agli edifici privati e la Regione ferma l’Accordo

Milano, il Comitato presieduto dall’assessore lombardo Terzi ha bocciato il piano proposto da Ceetrus Italy. Il pressing di Palazzo Marino e l’incognita sui fondi europei già stanziati: come saranno riutilizzati?

Bocciato il piano proposto da Ceetrus Italy ma i fondi europei, già stanziati, come saranno riutilizzati?

Bocciato il piano proposto da Ceetrus Italy ma i fondi europei, già stanziati, come saranno riutilizzati?

Milano, 1 agosto 2025 – Il Comitato regionale ha detto "no" e l’Accordo di programma sul progetto di rigenerazione urbana “Fili-Cardona“ è stato archiviato. O meglio, sarà riveduto e corretto, stralciando la parte che prevedeva l’edificazione di edifici privati destinati principalmente a funzioni residenziali, commerciali, ricettive e direzionali. La decisione è stata presa ieri pomeriggio durante una riunione del Comitato lombardo convocata dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Maria Terzi. A quanto si apprende, è stato il Comune, che un anno fa aveva aderito all’Accordo di programma, a chiedere a Palazzo Lombardia di fermare tutto. Un appello che è stato accolto dai vertici della Regione. Ora resta l’incognita di come riutilizzare i fondi che erano destinati al progetto, circa 150 milioni di euro in parte provenienti da fondi europei.

Ma facciamo un passo indietro. Di quale progetto stiamo parlando per la precisione? “Fili Cadorna“, promosso da Regione Lombardia, vede coinvolte anche Ferrovienord Spa e Fnm Spa. La proposta, così come era stata presentata dall’operatore privato Ceetrus Italy S.p.A. per il tramite di Nhood Services Italy, consisteva nella realizzazione di una infrastruttura a copertura del tracciato dei binari ferroviari che, ampliando Parco Sempione, si sarebbe estesa dalla Stazione di Cadorna fino a via Mario Pagano e poi, come da richiesta dell’amministrazione comunale, fino alla stazione Domodossola. L’obiettivo era quello di sanare la frattura urbana dovuta all’attraversamento dei binari ferroviari che arrivano fin nel cuore storico della città, e ricucire una porzione significativa del tessuto consolidato. Prevista anche la riqualificazione della stazione Cadorna, compreso lo spazio pubblico del piazzale antistante.

La piastra a copertura dei binari ferroviari era destinata, in via maggioritaria, ad ospitare un’ampia area di verde pubblico, in continuità con il vicino Parco Sempione di cui, di fatto, sarebbe diventata l’estensione. Lo sviluppo urbanistico contemplava, infatti, un ampliamento del Parco mediante un sistema di piazze pubbliche, percorsi pedonali, vie di interconnessione ciclabile e corridoi verdi. Una porzione della piastra sarebbe stata destinata alla “Fabbrica per l’ossigeno”, un innovativo progetto di carattere ambientale sviluppato d’intesa con il Politecnico di Milano, che prevede la sperimentazione di tecnologie avanzate per il miglioramento della qualità dell’aria.

Un’altra parte della piastra, invece, sarebbe stata occupata da volumi privati, con edifici destinati principalmente a funzioni residenziali, commerciali, ricettive e direzionali. Questa parte del progetto, in particolare, è finita nel mirino del Comune ed è stata cancellata per sempre.

La sostenibilità dell’operazione sarebbe stata garantita mediante il ricorso a un partenariato pubblico-privato, con risorse anche pubbliche già assegnate da parte di Regione Lombardia per un ammontare pari a 150 milioni di euro, il cui destino, come accennavamo all’inizio, adesso è incerto.