
Il rendering del nuovo stadio dà un'idea di come l'impianto impatterà sul quartiere
Milano, 24 maggio 2025 – Lo schema di gioco si è ribaltato. Nel settembre 2019 Milan e Inter presentarono i rendering del nuovo stadio a San Siro mostrando due possibili alternative: La Cattedrale e I Due Anelli. Resa mediatica massima, risultati concreti minimi: nulla di fatto. Lo scorso 11 marzo, invece, i due club hanno presentato il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap) sullo sviluppo della Grande funzione urbana San Siro, in cui viene indicata l’area del nuovo stadio (dove ora ci sono il Parco dei Capitani e il parcheggio dell’attuale impianto) e descritta la rifunzionalizzazione del Meazza. Ma del nuovo stadio, a parte che avrà una capienza di 71.500 posti, si dice poco o nulla.

La tattica
Non c’è traccia di un progetto vero e proprio, i rendering mostrano solo un enorme ovale anonimo. La tattica di Milan e Inter è completamente cambiata: le società puntano ad acquistare dal Comune il Meazza e il terreno limitrofo entro il 31 luglio e solo dopo quella data daranno un’accelerazione sul progetto del nuovo stadio, i cui rendering potrebbero vedere la luce entro la fine del 2025, sempre che l’operazione di acquisto dell’immobile da Palazzo Marino vada in porto.
Le tempistiche
Se c’erano ancora dubbi sui tempi di presentazione del progetto del nuovo stadio, a chiarirli ci ha pensato ieri mattina, a margine di un appuntamento pubblico, il sindaco Giuseppe Sala: “Il progetto del nuovo stadio arriverà dopo la vendita dei terreni a Milan e Inter. Anche perché stiamo ancora discutendo con i club un aspetto non irrilevante: la localizzazione esatta del nuovo impianto. Le due società hanno proposto una posizione, ma il Consiglio comunale consiglia che il nuovo stadio sia più lontano dalle case (di via Tesio, ndr). Per noi non è fondamentale avere il progetto dello stadio adesso, ma avere garanzie rispetto a quanto detto dal Consiglio comunale”.
Il rebus dei costi
Altro nodo da sciogliere: quanto costa la bonifica del terreno dove sorgerà il nuovo stadio? E chi la pagherà? Il Comune, i club o entrambi? Al di là di quanto sostiene la Legge Stadi, Sala fa capire che la risposta arriverà da “un accordo tra le parti. Io capisco che, sulla rifunzionalizzazione del Meazza, Milan e Inter abbiano un quadro chiaro: dovranno pagare loro i lavori che hanno in mente. Rispetto alla bonifica del terreno dove realizzare il nuovo stadio, invece, non è ancora chiaro a quanto ammonterà la spesa. E visto che non si conosce la cifra, devi trovare un accordo. Io, comunque, tendo a pensare che questo non sia il problema più rilevante della trattative per San Siro. Ci sono tavoli aperti di confronto tra Comune e club per capire cosa fare”.
Prezzi popolari
Il sindaco, inoltre assicura che Milan e Inter prevederanno nel nuovo stadio alcuni settori a prezzi “popolari“: “La capienza più ampia rispetto al progetto originale, cioè una capienza di oltre 70mila posti, serve proprio per garantire che ci siano posti a prezzi accessibili”. Dal futuro di San Siro, che il prossimo 6 febbraio ospiterà la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, ai Giochi invernali. Per la precisione, sulle strade che il Comune dovrà costruire e pagare sette milioni di euro per garantire i collegamenti viabilistici con la nuova Arena a Santa Giulia dove si giocheranno le partite di hockey su ghiaccio maschile.

L’asse Milano-Roma
“Sui costi un’interlocuzione con il Governo ci sarà senz’altro – nota il primo cittadino –. Ma intanto dobbiamo arrivare pronti all’appuntamento. Io ho già vissuto una situazione del genere per l’Expo 2015. Bisogna pensare che in alcuni casi bisogna prendere decisioni diverse rispetto a quelle inizialmente programmate. Noi stiamo cercando di correre. Continuo a essere tranquillo. I rapporti economico-finanziari con la società che sta realizzando la nuova Arena a Santa Giulia sono molto complessi ma ci stiamo lavorando”. Quanto agli extracosti più in generale per Arena e Villaggio olimpico, Sala anticipa che “la settimana prossima rifaremo il punto con il Governo”.