NICOLA PALMA
Cronaca

Sospeso al Severi Correnti dopo la devastazione, il Tar: “Era col passamontagna. La punizione è corretta”

L’occupazione di inizio 2024 si concluse con danni per più di 68mila euro. Diciotto giorni di stop a uno degli organizzatori. Il Tar: “Sanzione giusta”

I danni dopo l’occupazione all’istituto Severi Correnti nel febbraio del 2024

I danni dopo l’occupazione all’istituto Severi Correnti nel febbraio del 2024

Milano, 17 maggio 2025 –  Alcuni testimoni lo hanno visto infilarsi un passamontagna, “per non farsi riconoscere”, prima di aprire i cancelli del Severi Correnti agli altri studenti per “l’assemblea non autorizzata”. Un’occupazione che andò avanti per tre giorni e che si concluse con danni per 68.210 euro e con la chiusura di venti giorni dell’istituto di via Alcuino per rimettere a posto gli spazi interni. Un’occupazione che generò polemiche e l’intervento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Per sei studenti, ritenuti gli organizzatori, arrivarono sospensioni da 15 a 18 giorni, poi tramutate in lavori socialmente utili. Ora si scopre che uno di loro, che all’epoca frequentava il quarto anno, ha presentato ricorso al Tar per ottenere l’annullamento della sanzione disciplinare da 18 giorni comminata dal dirigente scolastico.

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I legali del ragazzo hanno rilevato un difetto di istruttoria, “in quanto, in base agli elementi acquisiti dalla scuola, non emergerebbe una responsabilità diretta e personale in capo allo studente”. Gli avvocati hanno pure evidenziato una presunta violazione del regolamento di disciplina del Severi Correnti, in cui non ci sarebbe alcun riferimento alle circostanze aggravanti affibbiate all’alunno. Il collegio presieduto da Daniele Dongiovanni ha respinto l’istanza. I giudici sono partiti da una premessa: “È pur vero che molte scuole in Italia vengono occupate, anche per periodi superiori a tre giorni, ma è altrettanto indubbio che l’occupazione dell’istituto non ha avuto un’evoluzione ordinaria, quale la sospensione delle lezioni e l’organizzazione di assemblee e attività alternative, in quanto durante l’occupazione la scuola è stata oltremodo danneggiata e divenuta inagibile per vari giorni”. La sanzione, quindi, “non è stata irrogata perché ha partecipato all’occupazione, ma perché ritenuto responsabile di quanto accaduto durante l’occupazione, responsabilità che emerge dalle testimonianze raccolte dalla scuola”. E ancora: “Le prove raccolte dalla scuola hanno portato a identificare il ricorrente come uno degli studenti che ha indossato il passamontagna, essendo stato visto nel momento in cui si infilava detto indumento al fine di non farsi riconoscere”. Il ragazzo ha poi “coordinato e ha partecipato alle attività collettive organizzate nei tre giorni di occupazione, durante i quali sono stati danneggiati diversi beni, anche creando pericolo per l’incolumità dei presenti”.

I danni dopo l’occupazione all’istituto Severi Correnti nel febbraio del 2024
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Di conseguenza, concludono i giudici, i vertici dell’istituto non hanno potuto che contestare la violazione dell’articolo 1 del regolamento, che impone il dovere di “utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola”. In sintesi, la sanzione “risulta determinata in base a una ricostruzione dei fatti completa, per cui non pare censurabile il giudizio in ordine al convincimento sul ruolo del ricorrente, sulla sua responsabilità e sulla gravità delle infrazioni addebitate”.