
Il popolo del rave che si stava per radunare, ma sono arrivati prima i militari
Le attrezzature già posizionate, i partecipanti in arrivo in auto o con i mezzi da tutta la regione ma anche da altre zone del Nord Italia, la musica già “nell’aria“. Ma arrivano anche le pattuglie dei carabinieri: e il maxi rave di Ferragosto "nel verde", programmato in un’area di piena campagna fra Cambiago e Gessate, sfuma prima ancor di iniziare. All’arrivo delle auto e delle divise, che si sono limitate a controlli e verifiche e lunghe ore di presidio, il popolo rave ha abbandonato, o rinunciato a raggiungere, la festa appena incominciata. Nessun disordine.
Nel corso del servizio, durato circa cinque ore e conclusosi poco dopo la mezzanotte, sono state controllate decine fra le persone già presenti, sono stati segnalati i due organizzatori ed è stata posta sotto sequestro l’attrezzatura. Il tam tam per il rave ritrovo nelle campagne non lontano dal viale delle Industrie fra i due paesi, fuori dalla vista e (relativamente) lontano dall’abitato, era probabilmente in corso da giorni, sui social e i canali abituali dei giovani frequentatori. Un luogo già rodato: proprio qui, nell’agosto di un anno fa, si era tenuto un precedente evento, in quel caso durato la notte intera, che aveva portato a Cambiago centinaia di persone e aveva tenuto svegli molti cambiaghesi sino alle prime luci dell’alba. Quest’anno, è il caso di dirlo, altra musica.
La notizia del ritrovo non autorizzato, uno dei centinaia che nella giornata festiva sono stati organizzati in tanti paesi e città della Penisola, è giunta alle forze dell’ordine in circostanze coperte da riserbo. I preparativi dell’evento erano ancora in corso e il party agli albori quando sul posto, raggiungibile solo da una strada bianca nei campi, sono giunte le auto di pattuglia.
I militari della compagnia di Pioltello hanno presidiato la zona per circa cinque ore, controllando documenti e invitando alla marcia indietro quanti nel frattempo giungevano sul posto. A mezzanotte tutto era smantellato. E tutti già diretti a casa i partecipanti, per la maggioranza arrivati su auto o pulmini, in parte giunti a piedi dalla più vicina stazione della metropolitana. Le aree isolate di campagna nuova frontiera e sito privilegiato per gli organizzatori di rave, soprattutto primaverili ed estivi.
Negli anni scorsi in zona gli eventi, numerosi, erano stati soprattutto organizzati all’interno di capannoni di storiche aziende o industrie dismesse, da Truccazzano a Melzo, da Liscate a Cassina de Pecchi a Pioltello. Negli ultimi tempi meno episodi. L’ultimo ritrovo di massa risale allo scorso febbraio, e aveva avuto come scenario alcuni locali dell’ex polo chimico a Rodano, teatro di un rave che aveva portato nell’area dismessa dell’hinterland oltre 500 persone e tenuto impegnate le forze dell’ordine per quasi 24 ore.
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