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Solange Marchignoli denuncia ancora l’ex compagno: “Mi minaccia anche dagli arresti domiciliari”

L’avvocata penalista vittima di violenze presenta nuova querela contro l’uomo di 53 anni che continua a minacciarla e diffamarla online nonostante il divieto di utilizzo di strumenti tematici

L’avvocata penalista milanese Solange Marchignoli

L’avvocata penalista milanese Solange Marchignoli

Milano – L’avvocata Solange Marchignoli ha presentato ai carabinieri una nuova denuncia contro il suo ex compagno, un facoltoso iraniano di 53 anni attualmente ai domiciliari per maltrattamenti e lesioni nei suoi confronti. Nonostante all’uomo sia impedito l’uso di strumenti telematici, continua a minacciarla e diffamarla attraverso gruppi social.

La penalista, nota per aver difeso in passato Azouz Marzouk, Alessia Pifferi e Nina Moric, si sente “ulteriormente in pericolo” e auspica un aggravio della misura cautelare per l’ex compagno che aveva cercato di aiutare a uscire dalla tossicodipendenza.

Nei giorni scorsi Marchignoli era apparsa in televisione per raccontare il suo dramma personale. “Sono una penalista che difende anche le donne vittime di violenze, sono un personaggio pubblico ma soprattutto sono una donna. E mi sento in dovere di dimostrare che non bisogna avere paura e vergogna. Bisogna denunciare perché la giustizia esiste, la giustizia può proteggere”, aveva dichiarato.

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L’avvocata ha subito vari episodi di violenza da parte dell’ex compagno, tanto gravi da dover essere sottoposta a delicati interventi chirurgici. La sua decisione di rendere pubblica la propria esperienza rappresenta un messaggio di coraggio per tutte le donne vittime di violenza domestica.

Durante un’intervista a Gianluigi Nuzzi per Dentro la notizia su Canale 5, la penalista aveva spiegato come tutto fosse iniziato con “il primo schiaffo” durante una vacanza all’Isola d’Elba “dopo una discussione per futili motivi”. Marchignoli aveva descritto il rapporto con l’ex compagno iraniano come dominato dalla tossicodipendenza: “Questa storia ha un grande mantello di tossicodipendenza – aveva spiegato – io non ho mai conosciuto la droga, ma ho raccolto la sua richiesta d’aiuto”.

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L’avvocata aveva raccontato di essersi “innamorata di lui e delle sue fragilità” e di aver contattato “le migliori cliniche” per aiutarlo. “Il problema è che io pensavo che la mano che muoveva la violenza, la penna che scriveva messaggi inenarrabili o la bocca che diceva parole inqualificabili, per me erano la conseguenza di un demone”.

L’ultima violentissima aggressione – dopo un periodo di allontanamento – era avvenuta a Dubai lo scorso 29 luglio: “Mi sono risvegliata che avevo la mascella con una frattura aperta, avevo i denti superiori in gola. Mi hanno operata. Lui mi ha detto che ero caduta e ho picchiato il viso sul tavolo. Tornata a Milano, anche se lui non voleva, sono andata all’ospedale perché non sapevo cosa mi avessero fatto. Ho scoperto al San Paolo che ho dodici viti nella mascella”.