Cologno Monzese (Milano) – È il giorno dell’ultimo saluto a Sofia Castelli. È il giorno in cui parenti e amici si stringeranno ancor di più attorno a papà Diego, a mamma Daniela e al loro secondogenito, straziati dalla morte della figlia ventenne. Stamattina alle 10 si svolgeranno nella chiesa di San Giuliano, a Cologno Monzese, i funerali della studentessa assassinata con quattro fendenti alla gola dall’ex fidanzato Zakaria Atqaoui.

A una settimana dal delitto, avvenuto poco prima delle 7 del 29 luglio, le indagini dei carabinieri hanno ricostruito tutto ciò che è accaduto prima, durante e dopo il raid killer nella camera da letto dell’appartamento di corso Roma 100. La confessione dell’omicida e le testimonianze di familiari e amiche di Sofia hanno fatto emergere che i due stavano insieme dal 2018 e che nel periodo più duro dell’emergenza Covid i genitori di lei avevano accolto lui quasi come un terzo figlio. Negli ultimi tempi, però, i continui tiramolla avevano compromesso il rapporto tra i due, tanto che a inizio luglio Sofia aveva deciso di interrompere definitivamente la relazione, respingendo in maniera decisa i tentativi di riavvicinamento del ventitreenne.
Atqaoui non si è mai rassegnato a quella decisione e ha continuato a tormentare la ex, seguendone i movimenti e presentandosi a sorpresa nei locali che frequentava. Il 24 luglio, cinque giorni prima del delitto, è piombato al "The Beach" di via Corelli e ha aggredito un giovane che stava parlando con lei: era intervenuta la sicurezza, e Zakaria era stato buttato fuori. "Dopo quel fatto, non lo abbiamo più visto", hanno messo a verbale le amiche. È ricomparso nella tarda mattinata di venerdì 28, preceduto da un rider che ha consegnato a suo nome la colazione di cannoli e frappè alla ventenne e all’amica L.: Sofia non ha preso bene quella sorpresa.
Qualche ora dopo, il ventitreenne si è ripresentato in corso Roma 100 per tentare nuovamente di parlare con la ex: in realtà, col senno di poi, era solo un espediente per rubare le chiavi di casa dalla ciotola sul mobile dell’ingresso. Con quelle chiavi, attorno a mezzanotte e mezza, è entrato e si è nascosto nell’armadio della camera da letto: "Volevo cogliere sul fatto Sofia e R.", vale a dire il ragazzo che da qualche tempo la studentessa di Sociologia aveva iniziato a frequentare e a cui Zakaria imputava la fine della loro storia.
All’alba del 29, Sofia è rientrata con l’amica Aurora, ma il ventitreenne ha messo comunque in atto il terribile piano omicida: ha atteso che la ventenne si addormentasse e l’ha accoltellata alla gola. I primi risultati dell’autopsia dicono che la vittima non è riuscita a difendersi: forse ha solo abbozzato un tentativo di reazione quasi istintivo. Poi Atqaoui si è cambiato i vestiti, è sceso in strada e ha fermato una pattuglia di vigili: "Ho ucciso Sofia".