MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

La storia Francesca Cimino, penalizzata dalle norme. A Rozzano in 700 perderanno il medico di base: "Delusa, ma non dipende da me"

Per presunte incompatibilità l’incarico si interrompe per una notte e avrà un tetto di mille pazienti. Risultato? Gli altri dovranno cercare un altro ambulatorio. Per Ats "sono state seguite le regole"

Francesca Cimino medico di famiglia a Rozzano sospesa per incompatibilità tra attività ospedaliera formativa obbligatoria e attività di medico di medicina generale

Francesca Cimino medico di famiglia a Rozzano sospesa per incompatibilità tra attività ospedaliera formativa obbligatoria e attività di medico di medicina generale

Rozzano (Milano) – Francesca Cimino dovrà spiegare a 1.700 pazienti perché sarà costretta a lasciarli, e perché 700 di loro andranno ad aggiungersi agli oltre 6mila utenti già senza medico di base a Rozzano. Come se non bastasse, ha subìto negli ultimi mesi due aggressioni, anche a causa del clima esasperato in città.

Da quanti anni lavora a Rozzano e quanti pazienti ha in carico attualmente?

"Lavoro qui da tre anni e allo stato attuale ho 1.750 pazienti".

Quando le è stato comunicato che avrebbe dovuto ricominciare da capo, con l’azzeramento della lista dei suoi pazienti?

"Alcuni mesi fa. La comunicazione ai pazienti l’ho fatta io, per l’affettuoso rispetto che io porto verso tutti loro, e per informarli che non io, ma la norma, mi costringe alla riduzione del numero di assistiti. Io non ne avrei lasciato neppure uno. Li conosco tutti, e con ciascuno di loro ho realizzato un rapporto di buona relazione, fatta di vicinanza sincera e conoscenza, quale è nella natura e nel compito del medico di base. Abbiamo un compito straordinario: occuparci della cura complessiva del paziente, fatta non solo di medicine. In particolare dei più fragili, gli oncologi, gli anziani, le donne, i più deboli socialmente".

Quindi, tutti i suoi pazienti ora dovranno cercarsi un nuovo medico di base?

"Sì. Purtroppo, sì".

Come sta vivendo, dal punto di vista professionale e umano, questa situazione?

"La vivo con preoccupazione e una certa tristezza. E per la rinuncia a tanti pazienti che ho seguito, e per il grado di tensione che potrebbe accentuarsi, col rischio che alcuni possono sentirsi trascurati dal loro medico. Ecco perché ho voluto scrivere un pensiero diretto a ciascuno di loro. Io resto qui, nonostante alcune oggettive difficoltà".

La dottoressa ha scritto a tutte le istituzioni per cercare di risolvere il problema e non creare un disagio ai pazienti. E nonostante le due aggressioni subite, lei da Rozzano non va via. Ma è rammaricata anche "perché non sono arrivate risposte dalla Regione né dagli enti preposti". In un periodo storico dove in ogni comune del milanese si registrano carenze di medici di famiglia e migliaia di utenti sono costretti a peregrinare da un Comune all’altro o da un medico all’altro per ottenere una ricetta medica la prescrizione per un’analisi o una visita, stride una normativa che azzera i pazienti di un medico per poi costringerli dal giorno dopo a iscriversi nuovamente sperando di trovare posto dallo stesso professionista. Da Ats fanno sapere che è stata applicata la normativa. Un medico di base definitivo parte da mille utenti. Per loro, se segui un corso non puoi avere orari per 1.700 pazienti.