San Donato Milanese (Milano) – “Se sono vivo, lo devo a mia figlia. È stata davvero eroica. Quando sono scivolato nel burrone, si è lanciata a sua volta nel dirupo, per raggiungermi. Ha cercato di coprirmi, per proteggermi dal freddo, e prestarmi i primi soccorsi. Poi è corsa giù a valle, da sola, per chiedere aiuto. Senza di lei non sarei qui a raccontarlo”. Da un letto d’ospedale, il sandonatese Marco Menichetti, 56 anni, ex assessore, esperto di mobilità sostenibile e protagonista, sul territorio, di tante battaglie per la tutela dell’ambiente, racconta così il brutto infortunio in montagna, che avrebbe potuto costargli la vita.
L’episodio è accaduto nel pomeriggio di sabato 4 gennaio 2025 a Carcoforo, comune della Valsesia, nel Vercellese. Menichetti si trovava lì per un fine settimana sulla neve. Lui e la figlia, 16 anni, hanno deciso di fare un’escursione lungo il sentiero che da Carcoforo porta al rifugio Alpe Massero. “Una camminata in teoria semplice, di un paio d’ore – spiega il sandonatese -. Arrivati in cima, però, abbiamo perso la strada perché i cartelli segnaletici erano ricoperti dalla neve”. Nel tentativo di orientarsi e riprendere il tracciato, Menichetti è scivolato per un centinaio di metri in un dirupo, ritrovandosi in mezzo alla neve e procurandosi fratture in diverse parti del corpo. La figlia non ci ha pensato un attimo: non ha esitato a raggiungere il padre, per accertarsi delle sue condizioni. Poi è corsa verso il paese, per allertare i soccorsi. La ragazza ha dovuto camminare per circa un’ora, in condizioni psico-fisiche precarie, prima di riuscire a lanciare la chiamata di emergenza, visto che in zona non c’era copertura di rete.
Il soccorso alpino si è mosso da subito, ma le squadre sono riuscite a raggiungere il ferito solo dopo due ore e mezza, quando era già calato il buio: il sandonatese infatti si trovava in un luogo impervio, difficile da individuare. “Ho cercato di resistere il più possibile, ma quando sono stato raggiunto, ero già in avanzato stato d’ipotermia. Ormai avevo quasi perso le speranze di potercela fare, mi auguravo solo che si salvasse mia figlia”. La base dell’elisoccorso di Torino era chiusa per il meteo avverso, così è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso valdostano, in assetto notturno, per recuperare il ferito col verricello. Menichetti è stato trasportato all’ospedale Parini di Aosta, in gravi condizioni, ma per fortuna non in pericolo di vita. Ha riportato, tra l’altro, un trauma alla testa, una frattura scomposta alla gamba destra e la lussazione di tre costole. Anche la figlia è stata trasferita in ospedale con svariate escoriazioni e una sospetta frattura a una mano.