Gli sms di Alessandro Impagnatiello a Giulia Tramontano dopo averla uccisa: “Ti supplico, torna a casa”

Il barman assassino si fingeva sconvolto e preoccupato per la scomparsa della ragazza: “Batti un colpo”. E poi: “Non posso vivere con i giornalisti sotto casa”

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano in una foto pubblicata dalla trasmissione tv Quarto Grado

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano in una foto pubblicata dalla trasmissione tv Quarto Grado

La recita di Alessandro Impagnatiello è proseguita anche dopo la morte di Giulia Tramontano. Dopo averla uccisa, ha continuato a mandare messaggi al suo cellulare, che lui stesso aveva fatto sparire in un tombino di un parcheggio in zona Comasina.

Il barman Alessandro Impagnatiello reo confesso dell'omicidio di Giulia Tramontano
Il barman Alessandro Impagnatiello reo confesso dell'omicidio di Giulia Tramontano

I messaggi

"A te che sei stata la prima e unica ragazza ad aver accolto mio figlio dopo che mi lascia", le scrive lunedì alle 19.03, facendo riferimento al figlio avuto da una precedente relazione. "Mi hai fatto esplodere il cuore", "Non volevo spezzare il tuo io invece", "Non volevo che non ti brillassero più gli occhi quando stavamo insieme", i tre sms inviati tra le 19.04 e le 19.06. Mercoledì alle 7.43, a poche ore dai controlli dei carabinieri sulla T-Roc che evidenzieranno tracce di sangue sul pianale del bagagliaio e su una portiera, Impagnatiello scrive alla compagna: "Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così... Mia mamma piange, mio fratello e L. (il compagno della madre, ndr) pure, ti prego fallo per Michele (nome di fantasia del figlio avuto con l'ex compagna, ndr). Lo sai quanto è legato a te".

L’ultimo sms

"Batti un colpo" L'ultimo messaggio è delle 7.43 e 58 secondi: "Siamo al quarto giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico". Quindici ore dopo, ormai messo alle strette dalle tracce ematiche evidenziate dal Luminol sulle scale condominiali e sul pianerottolo del secondo piano di via Novella 14/A, il trentenne confesserà al pm Alessia Menegazzo e ai carabinieri della Omicidi del Nucleo investigativo di via Moscova di aver ucciso a coltellate Giulia e di averne abbandonato il corpo in un'intercapedine di via Monte Rosa, a meno di 700 metri da casa.

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