Milano, 12 giugno 2025 – La sicurezza a Milano? “I reati calano e le zone rosse funzionano”. È quanto ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al termine della riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza in Prefettura.
E ha specificato: “Oggi sono qui non per rispondere a una emergenza, ma per riservare la doverosa attenzione a una città importantissima come Milano e per fare anche il punto della situazione con le autorità locali di sicurezza e l’autorità giudiziaria. C`è stato un rapido percorso sulle collaborazioni che avevamo avviato nei mesi precedenti, c`è qualche elemento di soddisfazione” ha aggiunto il responsabile del Viminale.

“Calo dei reati”
“Registriamo, se solo volessimo attenerci al dato statistico, un diffuso calo dei reati, a fronte di un significativo incremento dei dati per quanto riguarda l’attività di contrasto delle forze di polizia”, ha detto il ministro Piantedosi. “Abbiamo numeri positivi – ha commentato il sindaco Beppe Sala – , ma la percezione dei cittadini ha una memoria lunga. Non mi illudo che possa cambiare in tempi brevi”.
“Le zone rosse funzionano”
Quanto alle zone rosse per il ministro Piantedosi funzionano: “Direi proprio di sì, se si guarda ai numeri degli interventi, ma abbiamo anche un segnale di riconoscimento da parte della cittadinanza. Anche per quello che è il delta tra la sicurezza percepita e l’oggettività del fenomeno” ha continuato.
“Perfetta sinergia tra istituzioni”
Il calo dei reati, pur essendo un “dato freddo” indica - ha evidenziato sempre Piantedosi - “un primo segnale del lavoro positivo che abbiamo messo in campo con migliaia di unità di personale immessi negli organici delle forze di polizia”. Anche la Polizia locale - ha sottolineato - “è stata supportata nelle politiche di ampliamento dell'organico. C'è una perfetta sinergia tra tutte le istituzioni e anche con l'autorità giudiziaria, quindi siamo molto soddisfatti”.
“Da parte nostra – ha sottolineato il sindaco Sala – abbiamo raggiunto i 3.200 agenti della polizia locale in servizio, con un importante ricambio generazionale: per aumentare di 400 unità ne abbiamo dovuti assumere 900, e l'età media si è abbassata a circa 40 anni”. Secondo Sala, questo ha portato a un incremento delle pattuglie serali e notturne, a più arresti e a una maggiore efficacia operativa: “Oggi la polizia locale effettua 8-9 fermi al giorno". I dati, ha concluso il primo cittadino, "parlano chiaro: nel 2024 abbiamo registrato un calo generale dei reati del 4%, e nei primi cinque mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo del 2024, la flessione è del 10%, come confermato anche dal prefetto. Comprendo che la percezione dei cittadini sia resistente, ma dobbiamo continuare su questa strada".
“Punteremo su misure di prevenzione”
Nel corso del comitato è stata fatta “un'analisi a 360 gradi delle varie situazioni che ci sono qui, sia del controllo del territorio nei quartieri e solitamente più interessati da questo tipo di dinamiche”, sia “della situazione degli stadi, delle occupazioni abusive e di cosa si prospetta nei prossimi mesi. Un confronto soddisfacente".
E proprio per quanto riguarda gli stadi, parlando dell'inchiesta ‘Doppia curva’ che riguarda gli ultras di Inter e Milano e le infiltrazioni della criminalità organizzata, Piantedosi ha detto: “Abbiamo preso atto di quello che queste indagini hanno fatto emergere, di frequentazioni particolari delle curve, contatti e ingerenze e presenze controindicate di organizzazioni criminali importanti. Ci proietteremo su misure di prevenzione in modo che questo possa essere scongiurato e non possa più accadere. Si sta lavorando su come gestire gli accessi agli impianti sportivi e su come rompere questo circuito vizioso che si era ben radicato”.
Sulla questione il sindaco ha fatto sapere: “Quello delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo ultras e nella gestione della curva non è un tema che abbiamo in mano noi come Comune, ma è chiaro che abbiamo un problema da gestire, e lo stiamo facendo bene” . “È evidente però che c'è anche un tema tecnologico - ha aggiunto -. Penso al riconoscimento facciale: uno strumento importante da valutare”. Sala ha poi spiegato di aver suggerito un approccio integrato per il futuro impianto sportivo: “Quando e se si concluderà la gestione dell'attuale San Siro, nel ripensare il nuovo stadio sarà fondamentale che ministero, prefettura e squadre si siedano insieme per definire le caratteristiche di sicurezza necessarie. Da questo punto di vista, c'è molta sensibilità”, ha concluso