MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Siae, la lotta degli operai va avanti: "Protesta a oltranza: vogliamo certezze"

L’ipotesi dell’ingresso nel capitale di Invitalia non si concretizza. In bilico un indotto di 700 persone

Lo striscione appeso dagli operai a rischio fuori dalla sede di Siae Microelettronica

Lo striscione appeso dagli operai a rischio fuori dalla sede di Siae Microelettronica

Agosto rovente per i lavoratori della Siae Microelettronica e di SM Optics, che hanno manifestato davanti alla sede aziendale di via Buonarroti a Cologno per dare continuità alla protesta contro il mancato pagamento degli ultimi tre stipendi e per l’estrema incertezza sul futuro dell’azienda. Ieri una rappresentanza di lavoratori e lavoratrici ha partecipato a un presidio di protesta davanti alla sede: l’ennesima manifestazione per una crisi che ormai si trascina da due anni.

"Non ci fermiamo nemmeno ad agosto, con l’azienda chiusa. La protesta va avanti ad oltranza – spiega Giorgio Pontarollo della Fiom –. I lavoratori hanno ricevuto il saldo della mensilità di aprile soltanto lunedì. Restano quindi non pagati gli stipendi di maggio, giugno e luglio, e non abbiamo alcuna garanzia che questo avvenga a breve". Una situazione drammatica: le famiglie dei dipendenti affrontano gravi problemi economici, non riuscendo più a sostenere spese, mutui o affitti. E stiamo parlando di circa 700 persone.

"Con le unghie – prosegue Pontarollo – abbiamo conquistato un percorso istituzionale. Ci sono stati molti incontri in Regione Lombardia e alcuni al Ministero. È stato persino ufficializzato l’interesse di Invitalia a entrare nel capitale sociale, ma questo percorso non si sta concretizzando. A settembre la situazione diventerà insostenibile. Senza garanzie sulla continuità aziendale e sugli stipendi, purtroppo, non siamo più nelle condizioni di poter sostenere un percorso di attesa. Per questo chiediamo alle istituzioni che abbiamo incontrato, e che ci sostengono, di passare ai fatti. È da due anni che seguo questa vertenza e non è più possibile gestirla in questo modo. C’è gente che non riesce a pagare l’affitto, famiglie con figli che a settembre dovranno affrontare le spese scolastiche, e tutti i giorni bisogna mettere un piatto in tavola. Siamo a livelli veramente drammatici. Non si capiscono le intenzioni della proprietà: pensano forse di andare avanti senza pagare gli stipendi? A settembre sarà “liberi tutti“ e organizzeremo iniziative molto più significative".

Una promessa che - salvo colpi di scena in positivo - si trasformerà in realtà. E ancora: "Quello che vogliamo sottolineare è che esiste un percorso che abbiamo rivendicato e difeso. Paradossalmente, è un percorso che offre delle opportunità, ma non viene sfruttato".

mail:massimiliano.saggese@ilgiorno.it