STEFANIA TOTARO
Cronaca

Sesto, tolse uno stomaco per errore. Il giudice: "Fu anche vigliacco"

Il chirurgo della Multimedica condannato ricorrerà in appello. Nelle motivazioni della sentenza rilevata la mancata informazione corretta alla paziente

Un intervento chirurgico

Sesto San Giovanni (Milano), 28 gennaio 2021 -  Un chirurgo ritenuto non solo negligente, perché asportò lo stomaco "per errore" a una 53enne, dopo una "diagnosi di tumore maligno" che si era rivelata "totalmente sbagliata". Ma anche "vigliacco" perché, "dopo aver visionato l’esito del primo e poi del secondo referto istologico", non aveva avuto "il coraggio di riferire all’ignara paziente" che lei "non aveva mai sofferto di un carcinoma gastrico o di altre patologie tumorali". Lo scrive il giudice del Tribunale di Monza Angela Colella nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso ottobre ha condannato a 2 anni di reclusione (e altrettanti di interdizione dalla professione medica) il primario di chirurgia generale della Multimedica di Sesto San Giovanni, Valerio Ceriani. Il fatto contestato risale al 2016.

La vittima, che fece denuncia dando il la all’inchiesta del pm della Procura di Monza Alessandro Pepè, era parte civile al processo, assistita dall’avvocato Francesco Cioppa. La giudice, che ha assolto l’altra chirurga intervenuta come secondo operatore nell’operazione, evidenzia la "estrema gravità del danno" causato alla donna, che in realtà soffriva di un’ulcera gastrica. "A soli cinquant’anni è stata immotivatamente privata - si legge nelle motivazioni - di un organo unico e fondamentale come lo stomaco, vedendo irrimediabilmente compromesse le proprie condizioni di salute e di vita". In più, quando "il marito della donna gli aveva chiesto un colloquio, dopo essersi reso conto di come stessero realmente le cose" Ceriani, scrive la giudice, "si era di fatto preso gioco di lui, approfittando del divario culturale e di competenze specifiche che li divideva".

Il chirurgo, imputato di lesioni colpose gravissime, è stato condannato insieme alla struttura sanitaria anche al risarcimento dei danni con una provvisionale di 320mila euro alla paziente. Secondo l’accusa, il primario ha "formulato un’errata diagnosi di carcinoma gastrico" senza "attendere l’esito della biopsia eseguita" e ha proceduto all’intervento di asportazione dello stomaco a M.S., sestese, sposata, madre di 2 figli, passata dopo l’intervento da 58 a 37 chili per la difficoltà ad alimentarsi. Il dottor Ceriani sostiene di avere agito per il bene della paziente, che comunque "sarebbe morta senza quell’operazione" a causa di un "restringimento a clessidra"dello stomaco che poteva essere risolto solo con l’asportazione. Quindi ricorrerà in appello contro la condanna.