ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Senago ricorda Giulia e Thiago, uccisi un anno fa da Alessandro Impagnatiello

La sindaca Magda Beretta si stringe intorno alla famiglia Tramontano e auspica la condanna all’ergastolo. Questa sera un momento di commemorazione

Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello

Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello

Senago (Milano) – "Un anno fa nella nostra Senago venivano brutalmente strappati alla vita Giulia e il suo piccolo Thiago. La nostra comunità è stata duramente colpita da questa tragica vicenda e fin da subito si è stretta per portare il proprio affetto e solidarietà alla famiglia Tramontano. Le nostre preghiere, visto che in Tribunale a Milano si sta affrontando il processo, sono anche rivolte all'esito delle udienze in corso che a nostro avviso deve essere solo uno: la condanna all'ergastolo. Pertanto ci uniamo tutti alla richiesta di giustizia terrena della famiglia Tramontano".

È il post del sindaco di Senago, Magda Beretta, pubblicato sui social a un anno dall'omicidio di Giulia Tramontano e Thiago. A nome dell'amministrazione comunale, il primo cittadino, esprime vicinanza e solidarietà alla famiglia Tramontano che in questi mesi sta affrontando il processo e ribadisce, ancora una volta, la richiesta all'ergastolo per il fidanzato Alessandro Impagnatiello che l'ha uccisa con 37 coltellate. 

Era il 27 maggio 2023, quando la 29enne al settimo mese di gravidanza, venne uccisa da Alessandro Impagnatiello. L'omicidio avvenne nel loro appartamento di via Novella dove la coppia viveva da un paio di anni. Un fatto di cronaca che sconvolse la comunità senaghese, inizialmente, dopo gli appelli della famiglia, coinvolta emotivamente nella ricerca della giovane ragazza, e poi 'distrutta' dalla scoperta del femminicidio.

Le tappe dell'omicidio

Giulia Tramontano scompare la sera di sabato 27 maggio dalla sua casa di Senago. A denunciare la scomparsa, il giorno successivo, è il fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Agli investigatori racconta di essere uscito al mattino per andare al lavoro. Di aver provato a mettersi in contatto con Giulia per tutto il giorno, ma di non aver ricevuto nessuna risposta. Quando torma a casa, alle 17, di Giulia non c’è traccia. La famiglia di Giulia che vive a Sant'Antimo, in provincia di Napoli, preoccupata per la scomparsa raggiunge Senago. 

Lunedì 29 maggio scattano le indagini e le ricerche che si concentrano prima nel canale Villoresi e nel Seveso, poi in un'area del parco delle Groane. Insieme all'associazione Penelope vengono pubblicati appelli e la famiglia partecipa anche alla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?".  

Martedì 30 maggio davanti all'appartamento di via Novella si concentrano giornalisti e curiosi, il fidanzato Alessandro non rilascia dichiarazioni, conduce una vita apparentemente normale. Fino alla svolta, nella notte tra il 31 maggio e l'1 giugno: Impagnatiello confessa di aver ucciso la 29enne e indica il luogo in cui ha nascosto il corpo. Il cadavere è stato trovato in via Monte Rosa, accanto al box numero 23, a poche centinaia di metri dalla loro abitazione. Dopo la confessione i carabinieri hanno disposto il fermo di Alessandro Impagnatiello. Il 30enne, accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso, e viene portato nel carcere di San Vittore. Le indagini ricostruiscono quello che è successo la sera di sabato 27 maggio nell'appartamento di via Novella, i giorni successivi quando il fidanzato ha prima nascosto e poi abbandonato il corpo, ma anche i mesi precedenti al femminicidio.

Il ricordo del Comune

Questa sera, lunedì 27 maggio alle 20.45 il Comune di Senago e la Comunità Pastorale San Paolo Apostolo organizzano un momento di commemorazione presso la 'Panchina Rossa' al Parchetto di via Pacinotti, via Padova. "Vogliamo portare con questo piccolo e modesto gesto una preghiera e un pensiero a loro e alla loro famiglia a cui ormai siamo davvero affezionati". In questi mesi il Comune ha organizzato tanti eventi per non dimenticare Giulia e il piccolo Thiago e ha costituito un Gruppo di lavoro per sensibilizzare e contrastare la violenza di genere con azioni concrete.