NICOLA PALMA
Cronaca

Porta Nuova, giovani presi di mira senza motivo: “Siete solo ragazzini”. Poi il fendente allo stomaco: 20enne grave

Via Gioia, il giovane non si era nemmeno accorto di essere stato ferito. Operato due volte, è fuori pericolo. Caccia ai responsabili

Polizia

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L’incrocio tra i due gruppi nella zona della Biblioteca degli alberi, all’ombra del Bosco verticale. La provocazione per attaccare briga: "Siete solo dei ragazzini...". Poi il fendente dritto all’addome e la chiamata al 112 per chiedere aiuto. Sono questi, verosimilmente, i frame più importanti dell’aggressione andata in scena sabato sera a Porta Nuova: il ferito è un ventenne di origine egiziana, che vive con i genitori in un quartiere della prima periferia nord-ovest della città e che non ha mai avuto problemi con la giustizia. Il fendente gli ha perforato stomaco e intestino, tanto che le lacerazioni hanno necessitato di due interventi chirurgici in rapida successione: per fortuna, non è in pericolo di vita, anche se resta ricoverato nel reparto di Terapia intensiva, costantemente monirorato dai medici del Niguarda. Secondo una prima ricostruzione, che dovrà trovare conferme nelle prossime ore dall’analisi delle immagini delle telecamere, la comitiva di amici di cui faceva parte il ventenne, che era insieme a cinque connazionali coetanei, si sarebbe imbattuta in un altro gruppo di nordafricani: questi ultimi avrebbero subito iniziato a prendere in giro gli altri, quasi a cercare lo scontro.

Non si sa se i ragazzi insultati abbiano reagito o se abbiano invece deciso di ignorare quelle parole e di proseguire per la loro strada: fatto sta che alla fine il contatto c’è stato, innescato dai provocatori. A quel punto, i giovani presi di mira senza motivo sono scappati, ma dopo poche decine di metri uno di loro ha notato una macchia di sangue sulla maglietta del ventenne, che probabilmente non si era accorto nel parapiglia di essere stato colpito da una coltellata. È stato un passante, che ha assistito alle sequenze finali della scena, a chiamare il 112 per segnalare la presenza del ragazzo ferito, a due passi dall’imbocco del tunnel di viale don Sturzo che porta alla stazione Garibaldi: l’egiziano è stato trasportato al Niguarda, dov’è finito subito sotto i ferri per ricucire lo squarcio allo stomaco; ieri mattina la seconda operazione, che si è concentrata sui danni all’intestino.

In via Gioia sono arrivati anche gli agenti della Volante del commissariato Garibaldi-Venezia, guidati dal dirigente Angelo De Simone, che hanno raccolto la testimonianza degli amici e avviato le indagini per risalire all’aggressore e a chi era con lui. Se venisse accertata la dinamica della provocazione, il raid di sabato sera avrebbe diversi punti in comune con quello avvenuto lo scorso 27 maggio: in quell’occasione, un diciottenne egiziano, arrivato apposta da Monza per partecipare a un evento con balli caraibici vicino alla Biblioteca degli alberi, si era imbattuto nel sedicenne di origini nordafricane L.C. e nel diciottenne ivoriano Abdoulaye C.

"C. guardi? Vuoi fare a botte?", l’approccio in piazza Gae Aulenti dei due sconosciuti attaccabrighe, a cui erano seguiti spintoni, calci, pugni, bottigliate in testa e diversi fendenti sferrati con una lama di 20 centimetri. Il ragazzo era stato soccorso e trasportato al San Gerardo: dovrà fare i conti per tutta la vita con danni permanenti alla mano sinistra. Due settimane dopo, il 12 giugno, i carabinieri della Compagnia Duomo e del Nucleo investigativo di via Moscova avevano individuato e bloccato i presunti responsabili, entrambi ospiti di una comunità per minori. "L’inclinazione alla violenza è plasticamente descritta dalla futilità del motivo dall’uso delle armi e dalla brutalità dell’aggressione", aveva sottolineato il gip Roberto Crepaldi nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.