Milano, 1 giugno 2023 – “I limiti per i concerti allo stadio di San Siro e negli ippodromi del galoppo e della Maura? Troppo stringenti. Ne riparleremo in autunno". Il sindaco Giuseppe Sala boccia e rinvia a dopo l’estate la discussione sulla bozza di delibera a cui hanno lavorato nelle scorse settimane sei assessori della sua Giunta comunale: Tommaso Sacchi (Cultura), Arianna Censi (Mobilità), Elena Grandi (Verde), Alessia Cappello (Sviluppo economico), Marco Granelli (Sicurezza) e Gaia Romani (Municipi).
Il documento – nove pagine più gli allegati intitolato “Nuove linee di indirizzo per lo svolgimento di manifestazione di spettacoli dal vivo in luogo pubblico...“ – prevedeva un tetto annuale di 16 concerti al Meazza, 15 all’Ippodromo di San Siro e 10 alla Maura, un modo per limitare i disagi per i residenti del quartiere dove sorgono i tre impianti sportivi che in estate diventano arene per la musica dal vivo. I limiti previsti sarebbero stati applicati a partire dal 2024, ma se la delibera fosse stata approvata in tempi rapidi dalla Giunta, avrebbe avuto ricadute immediate anche su questa stagione estiva di concerti. Il documento, infatti, ricalcolava le tariffe a carico dei promoter sul fronte delle spese per garantire la viabilità nell’area intorno a stadio e ippodromi (aumento del numero di vigili urbani in servizio e potenziamento dei mezzi pubblici).
Tutto da rifare, o quasi. Sala – ieri pomeriggio a margine di un appuntamento al circolo Salvadané di via De Amicis – stoppa qualsiasi fuga in avanti sul tema: "La Giunta non ha preparato una delibera. Ne hanno discusso tra loro alcuni assessori, ma a me non l’hanno presentata. Su quella formulazione, se mai me l’avessero presentata, avrei detto che non sono d’accordo, perché non si può, a estate inoltrata, immaginare di creare problemi a chi sta lavorando (il sindaco si riferisce ai promoter che organizzano gli eventi musicali, ndr ). Quello che forse non ci si ricorda è che c’era già un limite ai concerti allo stadio di San Siro. Il problema è che nell’area, oltre allo stadio, per i concerti si sono aggiunti l’ippodromo di San Siro e l’ippodromo della Maura. Quando sono stato informato della cosa, ho chiesto due cose. La prima: una regolamentazione che prenda in esame le tre location che ho appena citato. La seconda: la delibera va fatta in autunno per la stagione di concerti della prossima estate. Non si può farlo in corso d’anno con gli impegni già presi dai promoter".
Il sindaco aggiunge che i numeri previsti in quel documento del Comune sono "troppo stringenti e bisogna un po’ ragionarci". Insomma, se ne riparlerà dopo l’attuale stagione di concerti all’aperto nei tre impianti dell’area di San Siro e si proverà a trovare una soluzione concordata con le principale società di promozione, LiveNation in testa, che hanno già chiesto un tavolo di confronto sul tema all’amministrazione comunale.
Sempre sul fronte San Siro, ieri Sala è tornato a parlare della telefonata con il dirigente del Monza Adriano Galliani su un possibile utilizzo dello stadio di San Siro da parte del Monza calcio: "Il tono era scherzoso, ma Galliani è una persona ambiziosa, lo conosco da tanti anni. Lui e Berlusconi si sono infilati in questa avventura certo per passione e per i ricordi d’infanzia di Galliani, ma soprattutto per vedere il Monza al top. Hanno già fatto molto. Lui si è informato con me al telefono sullo stadio di San Siro e io l’ho apprezzato. Conoscendo il personaggio, ho pensato: non si sa mai. Uscendo dalla presentazione del libro di Galliani, poi, ho incontrato qualche giocatore del Monza e ho chiesto loro se sarebbero felici di giocare a San Siro. La risposta è stata “sì’’".