MONICA AUTUNNO
Cronaca

Luca Sinigaglia morto per salvare una compagna di cordata, l’ultimo saluto all’eroe di Melzo. “È qui con noi”

Il corpo del 49enne riposa in una grotta a 7000 metri sul Pik Pobeda in Kirghizistan. Non è stato possibile recuperarlo. A un mese dalla tragedia il suo paese gli rende omaggio con il lutto cittadino. La famiglia dell’alpinista ringrazia tutti

A Melzo l'ultimo commosso saluto a Luca Sinigaglia

A Melzo l'ultimo commosso saluto a Luca Sinigaglia

Melzo (Milano) – La chiesa gremita, gli amici con una maglietta stampata, ci sono la foto di Luca in montagna e una scritta: "I'm a hero. I'm Luca". Le parole di conforto ai parenti, la commozione del sindaco al microfono, l'applauso scrosciante in chiesa, il "Signore delle Cime" cantato dal coro alpino.

Il "grazie" dei familiari a chi si è speso per riportare Luca a casa. Niente bara, nè corpo. Luca Sinigaglia, l'alpinista melzese morto a Ferrragosto sul Pik Pobeda in Kirghizistan nell'eroico tentativo di soccorrere la compagna di cordata in difficoltà, riposa ancora nella grotta a quasi 7000 metri dove lo ha stroncato l'edema fatale.

MELZO - CERIMONIA FUNEBRE PER LUCA SINIGAGLIA
Gli amici di Luca Sinigaglia indossano le magliette in sua memoria nel giorno della cerimonia a Melzo

"Ma non dubitate - così il parroco, don Renato Fantoni - : è qui con noi". Lacrime, ricordo e incontenibile commozione nella prepositurale di Sant'Alessandro di Melzo che ha ospitato, a un mese esatto dalla tragedia, la cerimonia funebre di Luca.

Per onorare l'eroico melzese l'amministrazione comunale aveva proclamato il lutto cittadino, onorato anche con un minuto di silenzio nelle scuole. "Luca si è 'giocato' la vita sino in fondo - così il parroco - perché amava la vita profondamente. E amava, come Pier Giorgio Frassati, la montagna: che rappresenta qualche cosa di grande. Il mistero stesso della vita". L'estremo gesto generoso: "Ha raccolto un appello disperato. E ha amato nel modo più grande si possa: rischiando, e donando, la propria vita".

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Luca Sinigaglia morto a 49 anni sul Pobeda per salvare una compagna russa in difficoltà

Al padre Giuseppe, ai fratelli Patrizia e Fabio, parole di conforto, quelle di Sant'Agostino: "Non ti chiedo perché me l'hai tolto. Ma ti ringrazio per avermelo donato". Le lacrime nella voce del sindaco Antonio Fusé: "Luca era generoso e determinato. Il suo gesto, così straordinario in questi tempi di indifferenza, rimarrà per sempre impresso nella storia della nostra città. La famiglia sappia che siamo loro accanto". E all'alpinista scomparso: "Che la montagna sia per te una culla di pace. E che il tuo gesto generoso renda tutti noi persone migliori". Fuori dalla Chiesa le note del Silenzio. Il "grazie" della famiglia, per voce del fratello: "A tutti voi che siete qui. Al personale del Campo Base, ai soccorritori e a tutti quanti si sono adoperati per Luca in quei giorni. Grazie di cuore".