ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

San Giuliano, Aibi in campo. Ludobus della pace un sorriso per i profughi

Postazioni fisse e ludoteche itineranti, percorse le strade di Ucraina e Moldova. Giochi, puzzle, materiali didattici per regalare momenti di normalità oltre la guerra.

Nell’ambito del progetto «Bambini X la pace» l’associazione Amici dei bambini ha allestito spazi fissi e promosso i Ludobus

Nell’ambito del progetto «Bambini X la pace» l’associazione Amici dei bambini ha allestito spazi fissi e promosso i Ludobus

Con i Ludobus della pace, anche i profughi in fuga dalla guerra possono ritrovare il sorriso. Dall’inizio del conflitto russo-ucraino ad oggi, sono numerose le ludoteche create da Aibi in diverse città dell’Ucraina e della Moldova.

Nell’ambito del progetto "Bambini X la pace", l’associazione Amici dei bambini, con sede centrale a San Giuliano Milanese, non solo ha allestito degli spazi a postazione fissa - come quelli di Volodarka, 100 chilometri a Sud di Kiev, e del distretto di Obolon, nella stessa Kiev -, ma ha anche promosso i Ludobus della pace, ossia ludoteche itineranti, pensate per toccare quante più località è possibile.

Uno di questi ambienti mobili ha percorso le strade dell’Ucraina, tenendo come epicentro la capitale, mentre un altro ha battuto il territorio della Moldova, uno degli Stati che, per vicinanza geografica, si è trovato ad accogliere un elevato numero di profughi in fuga dalla guerra.

Sempre in Moldova sono state allestite anche 5 ludoteche fisse: a Edinet, Donduseni, Anenii Noi, Stefan Voda, e Causeni, oltre a quella realizzata nel campo profughi di Carpineni. Tutti questi luoghi offrono ai bambini la possibilità di apprendere attraverso il gioco, unendo le attività ludico-ricreative allo sviluppo di competenze sociali, emotive e cognitive.

Ogni ludoteca è dotata di giochi, puzzle, libri e materiali didattici che stimolano la creatività e il pensiero strategico, facilitando l’inserimento di chi proviene da contesti traumatici. In questo modo, le ludoteche diventano anche un punto di riferimento per le famiglie dei minori, certe di potervi trovare qualcuno con cui condividere esperienze, paure e difficoltà.

L’obiettivo è fornire un contributo per curare le ferite emotive causate dalla guerra, regalando momenti di normalità all’insegna della serenità e della socializzazione. E così, questi spazi sono anche un simbolo di rinascita e speranza.

Ucraina e Moldova sono solo alcuni dei contesti geografici, nei quali opera Aibi. In Kenya e Burundi l’associazione ha da poco concluso il progetto Spem, un programma di aiuto a ragazzi di strada e minori abbandonati, o in gravi difficoltà familiari. L’iniziativa, che ha coinvolto bambini e ragazzi in arrivo da orfanotrofi e baraccopoli, è durata 18 mesi e si è chiusa con un ciclo d’incontri dedicati alla salute sessuale e riproduttiva, in un’ottica di educazione e sensibilizzazione.