ANDREA GIANNI
Cronaca

Mariangela Passiatore, rapita e uccisa nel 1977. Si tradisce uno dei carcerieri: “L’hanno ammazzata a bastonate in testa”

Indagato per il sequestro Michele Grillo: decisiva una conversazione “autoaccusatoria” in auto. La donna aveva 44 anni, era la moglie di un imprenditore di Cinisello Balsamo e stava trascorrendo le vacanze in Calabria

La prima pagina de Il Giorno del 30 agosto 1977 che riporta la notizia del sequestro di Mariangela Passiatore rapita mentre si trovava con la famiglia in Calabria per una vacanza

La prima pagina de Il Giorno del 30 agosto 1977 che riporta la notizia del sequestro di Mariangela Passiatore rapita mentre si trovava con la famiglia in Calabria per una vacanza

Cinisello Balsamo, 22 maggio 2025 – Michele Grillo, durante un viaggio in auto, si lascia andare a memorie del passato, rievocando un fatto di sangue di 38 anni fa. “Ho una cosa, un ricordo brutto! Con una signora...”, spiega al suo interlocutore, parlando in dialetto calabrese stretto.

La conversazione intercettata dai Nucleo investigativo dei carabinieri il 22 aprile 2012, nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Milano poi trasmessa per competenza territoriale alla Procura di Reggio Calabria, ha permesso di accendere un faro sul sequestro della 44enne Mariangela Passiatore, moglie dell’industriale di Cinisello Balsamo Sergio Paoletti.

Il 28 agosto del 1977 stava trascorrendo le vacanze con il marito e le figlie a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, quando fu rapita durante una cena, da un commando di uomini armati e incappucciati. Un sequestro che finì nel sangue: Mariangela fu violentata e uccisa, probabilmente a bastonate, durante la prigionia. E il suo corpo non è stato mai rinvenuto.

Ora, nell’ambito dell’inchiesta Millennium della Dda di Reggio Calabria, che ha portato a 97 arresti, è indagato per sequestro di persona Michele Grillo, 78 anni. A inchiodarlo proprio quella conversazione “auto accusatoria” del 2012, in cui racconta l’episodio al suo interlocutore. “Quella era nervosa (....) era una persona con problemi che prendeva medicine. Ero andato ad Africo a prendere le medicine”. Lui, seguendo il filo del suo racconto, si sarebbe quindi allontanato per procurarsi i farmaci. E al suo ritorno la donna è stata uccisa. “L’hanno ammazzata bastardi e cornuti (...) L’hanno ammazzata a bastonate, in testa (...) Fanno gli uomini e poi sono come i c...”.

Nelle frasi non cita mai direttamente Mariangela Passiatore, ma i carabinieri sono risaliti alla vittima attraverso un “match“ fra i sequestri avvenuti dal 1975, restringendo il campo ai cinque che si sono conclusi con la morte della donna in ostaggio, tra cui la comasca Cristina Mazzotti, e infine ai due casi in cui il cadavere non è stato mai rinvenuto.

Anche altri elementi, messi in fila, hanno consentito di collegare quella conversazione al sequestro Passiatore. In passato furono arrestati cinque presunti componenti del commando, poi assolti in primo grado e in appello. I sospetti, interpretando le parole di Grillo, ricadono sul 74enne Pasquale Barbaro ma, secondo il gip di Reggio, “non vi è sufficiente chiarezza” sulla sua identificazione. In ogni caso, annota il giudice, Michele Grillo “non è un millantatore” ma è provato che ha partecipato “attivamente e in prima persona alla famigerata “stagione dei sequestri“” che ha caratterizzato la storia della ’ndrangheta reggina da fine anni ’60 a inizio anni ’90. La morte di Passiatore, come è emerso anche dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Agresta, avrebbe provocato attriti trascinati per anni tra Grillo e la famiglia Barbaro, che incolpava per il mancato incasso del riscatto.