ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Traffico, ordine pubblico e pulizia: l’ex sindaco contro lo stadio del Milan a San Donato. “Ripensateci"

I "no" dell’ex primo cittadino Checchi: e per 60-70 giorni l’anno San Donato pagherebbe un tributo altissimo

Andrea Checchi, l'ex sindaco di San Donato

Andrea Checchi, l'ex sindaco di San Donato

SAN DONATO – Lo stadio del Milan sull’area San Francesco? Anche l’ex sindaco di San Donato Andrea Checchi nel fronte dei contrari. Eccessivo consumo di suolo, traffico congestionato, peggioramento della qualità di vita: con queste motivazioni l’ex primo cittadino, al timone del Municipio dal 2012 al 2022, ha sposato la causa del "no". Con un appello alla classe politica oggi al governo di San Donato: "Ci sono ancora i margini per ripensarci".

Come reputa l’ipotesi di uno stadio sull’area San Francesco?

"Al netto di qualche beneficio economico per il Comune (penso, ad esempio, all’Imu), le ricadute sarebbero pesanti. Per 60-70 giorni all’anno, in concomitanza di eventi e partite, San Donato pagherebbe un tributo altissimo in termini di traffico, ordine pubblico, salubrità e pulizia".

A corredo dell’impianto sportivo sorgerebbero nuove infrastrutture, opere di potenziamento viabilistico e compensazioni ambientali.

"Spesso le opere accessorie vengono realizzate solo molti anni dopo. Stiamo ancora aspettando il prolungamento della M3 che era stato annunciato a compensazione della Tangenziale Esterna".

Lo stadio però porterebbe con sé anche dei vantaggi.

"Quali? Duecento posti di lavoro?"

Eppure, in un’intervista rilasciata nel 2017 al nostro quotidiano lei stesso aveva candidato San Donato a possibile sede dello stadio del Milan.

"Una boutade, un’ipotesi avanzata nel corso di un’intervista e alla quale per i 6 anni successivi non ha fatto seguito alcunché: non montiamone un caso".

Il suo dunque è un secco “no”?

"Uno stadio c’è già e si chiama San Siro. Si ristrutturi quello".

Se non si farà lo stadio, sull’area San Francesco potrebbe sorgere la cittadella dello sport Sportlifecity. Dunque, sempre cemento e traffico.

"Fra un impianto da 70mila posti e un’arena da 18mila c’è una bella differenza. Comprensiva di un liceo sportivo e una clinica dello sport, la cittadella avrebbe altre ricadute, anche a livello sociale. Non solo. Col progetto Sportlifecity non si sarebbe fuoriusciti dall’alveo del San Francesco, mentre lo stadio comporterebbe la costruzione di parcheggi nel territorio del Parco Sud".