
Roggia Colturana: la situazione è stata in gran parte sanata con il blocco degli sversamenti abusivi. Gli ambientalisti chiedono un’analisi dei campi vicini
Un canale contaminato da scarichi abusivi, qual è l’attuale entità dell’inquinamento? Con una nota inviata ai 24 consiglieri della Città Metropolitana di Milano, Legambiente Lombardia, l’associazione per il Parco agricolo Sud Milano e il Wwf Sud Milano riportano sotto i riflettori il caso della roggia Colturana. Si tratta di un canale irriguo che per anni è stato inquinato da scarichi non a norma, anche di natura industriale e artigianale, provenienti dalle ditte vicine. Ora la situazione è stata in gran parte sanata, col blocco degli sversamenti abusivi, ma gli ambientalisti invocano un ulteriore passaggio, a loro dire non più procrastinabile: serve una caratterizzazione dei terreni agricoli vicini al corso d’acqua, per capire se e in che misura possano essere stati raggiunti dalla contaminazione. Ad oggi, fanno sapere le associazioni, né la proprietà dei terreni e del corso d’acqua né gli enti pubblici hanno proceduto in questo senso. Al contrario, "gli amministratori e gli enti di controllo devono attivarsi, affinché si chiuda definitivamente questa scandalosa vicenda – afferma Lorenzo Baio, vicepresidente di Legambiente Lombardia -. La Città Metropolitana si adoperi immediatamente per far eseguire le analisi dei suoli agricoli coinvolti e dare garanzie ai cittadini".
Gli sversamenti all’interno del canale sono proseguiti presumibilmente per decenni, ma solo in tempi recenti, grazie al prezioso lavoro di associazioni e ambientalisti, ci si è occupati del problema. "E’ inconcepibile che, alle porte di Milano, il territorio non sia stato controllato per decenni", osserva Ruggero Rognoni, presidente dell’associazione per il Parco Sud. "Oltre trent’anni di sversamenti ininterrotti da parte di decine di realtà industriali hanno prodotto un danno all’ambiente del Sud Milano - aggiunge Giorgio Bianchini, responsabile locale del Wwf -. Un ecosistema ricco di biodiversità, ma estremamente sensibile all’inquinamento chimico, continua ad essere minacciato".
Alessandra Zanardi