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RoBee, dagli ospedali all’archeologia: il robot umanoide interrogato dagli studenti di restauro

L’automa umanoide cognitivo, il primo certificato, è stato ospite dei laboratori della scuola di Botticino, allestiti all’interno degli spazi di Mind. Ha effettuato l’analisi diagnostica di un capitello e ha risposto alle domande dei ragazzi

Il robot umanoide RoBee impegnato nell'analisi del capitello (Pontoriero)

Il robot umanoide RoBee impegnato nell'analisi del capitello (Pontoriero)

Milano, 7 maggio 2025 – Ha mostrato le sue capacità alla platea degli studenti della Scuola di restauro di Botticino. Non solo ha effettuato un’approfondita analisi di un manufatto antico, successivamente ha anche risposto alle domande dei ragazzi.

Parliamo di RoBee, il primo robot umanoide cognitivo certificato, oggi “ospite” dei laboratori allestiti all’interno degli spazi di Mind, il Milano innovation district, realizzato da Oversonic, azienda italiana specializzata nella progettazione di robot umanoidi cognitivi. L’automa è stato protagonista di una simulazione dimostrativa basata su sistemi di computer vision e interazione vocale: un’occasione per riflettere sul ruolo della robotica cognitiva e dell’intelligenza artificiale nell’evoluzione delle competenze e delle tecnologie che, in prospettiva, potranno affiancare ambiti oggi considerati distanti dall’automazione, come la conservazione e la valorizzazione del patrimonio.

L’esibizione

Nel corso della simulazione, RoBee ha effettuato un'analisi diagnostica di un capitello composito rilevando una crosta nera, ovvero il tipico degrado delle superfici lapidee esposte in esterno.

Poi ha risposto alle domande degli studenti della Scuola di Restauro di Botticino circa il tipo di pulitura necessaria per eseguire il restauro, dimostrando di riconoscere oggetti e persone, di saper interagire, sostenere conversazioni e collaborare con gli umani, grazie al sistema di visione integrato e di intelligenza artificiale di cui è dotato.

La formazione

“La partecipazione all’Innovation Week di Mind rappresenta un momento significativo per Oversonic: un’opportunità per mostrare il potenziale concreto della robotica cognitiva in un ecosistema d’eccellenza dove ricerca, tecnologia e applicazioni biomedicali si incontrano – afferma Fabio Puglia, presidente di Oversonic – È in contesti come questo che RoBee trova la sua naturale collocazione, come strumento al servizio della trasformazione digitale e del progresso umano”.

“Il ruolo di un'istituzione formativa è quello di anticipare il cambiamento, posizionandosi dove nasce la sperimentazione, dove si costruisce il futuro – osserva Salvatore Amura, amministratore delegato di Valore Italia, la società che gestisce la Scuola di restauro – Il nostro obiettivo è fornire agli studenti e alla nostra comunità le informazioni più aggiornate, gli strumenti più attuali e, dove possibile, anche uno sguardo su ciò che sta per accadere. L'AI e la robotica sono già parte integrante dei nostri percorsi e dei nostri spazi formativi. Mi piace pensare alla formazione come a una cassetta degli attrezzi, il nostro compito e renderla ogni giorno più completa e articolata. Dobbiamo fornire ai ragazzi gli strumenti migliori, affinché siano in grado di utilizzarli con consapevolezza, creatività e competenza”.

RoBee visto frontalmente (Pontoriero)
RoBee visto frontalmente (Pontoriero)

La partnership

Il progetto si inserisce all’interno della collaborazione coordinata dal professor Luca Maria Sconfienza tra Valore Italia e l’Irccs Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio per lo svolgimento di attività orientate alla diagnostica per immagini al servizio dell’arte e dei restauratori. “La tecnologia incontra l’arte, le due culture si uniscono. La collaborazione tra Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio e Valore Italia dimostra che vi è la necessità di un approccio unitario, anche laddove pare lontano il legame tra tecnologia e disciplina umanistica o artistica –  afferma il professor Giuseppe Banfi, direttore scientifico dell’Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, nonché ambasciatore scientifico di Mind – Questo approccio unitario è oltretutto reso necessario anche dalla disponibilità di automazione, robotica, intelligenza artificiale che, già applicate in medicina e, in particolare, in diagnostica come avviene nel nostro istituto, ora entrano anche in altri ambiti dove, come in medicina, affiancano l’esperienza, la competenza e il fine saper fare dell’esperto”

“La collaborazione tra diversi soggetti dell’ecosistema di Mind è capace di generare valore trasformativo, e la presenza di RoBee nella Scuola di restauro di Botticino ne è la prova – afferma Stefano Minini, direttore generale di Federated Innovation @Mind – Qui nel Distretto l’innovazione tecnologica, la ricerca e la formazione convergono su ambiti tradizionalmente lontani dalla robotica, aprendo scenari inediti”