NICOLA PALMA
Cronaca

"Vieni con me qua si mette male". Perde 4mila euro alla bisca di poker. Gli rapiscono il fratello. "Ti piace?"

Il ragazzo cinese è stato costretto a salire su un Ducato: liberato dopo venti minuti a Cascina Gobba. La punizione per un debito non pagato e la minaccia: "La prossima volta rispondi...". Due in manette.

Ore 13.30 del 15 ottobre 2024, due uomini entrano in un bar gestito da cinesi in zona Espinasse. I clienti si muovono in modo sospetto: si guardano continuamente intorno e chiedono alla titolare se sia da sola. Sono in attesa di qualcuno, consumano nervosamente birre e noccioline. Quando arriva il figlio della donna, uno si infila la mano in tasca per simulare di avere con sé un’arma e costringe il ragazzo a seguirlo: "Vieni con me ché qua finisce male...". In strada, lo spinge nella parte posteriore di un Fiat Ducato e chiude il portellone; il complice si mette al volante e parte a tutta velocità.

Inizia così un rapimento-lampo, che si concluderà una ventina di minuti dopo a Cascina Gobba senza conseguenze fisiche per l’ostaggio. Ora i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Magenta hanno chiuso il cerchio, arrestando i presunti autori del raid: Salvatore Nettuno Nisticò, 35 anni, e Francesco Antonio Votta, 36 anni compiuti proprio ieri, entrambi nativi di Catanzaro, sono stati portati in carcere, in esecuzione dell’ordinanza firmata dal gip Giulio Fanales su richiesta dell’aggiunta Bruna Albertini. La scena del blitz in pieno giorno è stata descritta dalla vittima nella denuncia alla stazione Musocco: il giovane cinese ha spiegato di non sapere perché l’abbiano preso di mira, ma ha lasciato intendere che tutto fosse legato a un debito contratto dal fratello durante la gestione di un locale in via Sammartini. Sentito dagli investigatori, il fratello del rapito ha ammesso di aver conosciuto nel febbraio 2024 un uomo di nome "Francesco", gestore di un bar nel centro commerciale di Segrate, e di aver iniziato a frequentare con lui e tale "Salvatore" un giro di bische clandestine di poker Texas Hold’em, dopo aver pagato una quota d’ingresso di alcune centinaia di euro. In poco tempo, però, il cinese ha accumulato debiti per circa 4.200 euro nei confronti di Francesco, riuscendo a restituirne poco più di mille. Dopo aver appreso del sequestro, lo ha chiamato, forse intuendo il motivo dell’aggressione, e si è sentito rispondere: "Io e Salvatore siamo qua... hai visto? Ti piace questo scherzo? La prossima volta rispondi al telefono...". Intimorito, l’uomo ha promesso che avrebbe restituito i 2.750 euro mancanti.

Il giorno dopo, Nisticò ha contattato le forze dell’ordine, dando una versione che il giudice ha definito "inverosimile" e sostenendo che sarebbe stato il fratello del sequestrato a chiedergli di prelevarlo "per andare a mangiare qualcosa tutti insieme". La vittima ha riconosciuto Nisticò come colui che lo avrebbe tenuto sotto controllo all’interno del furgone; e l’analisi delle celle telefoniche ha confermato la presenza dello smartphone del trentacinquenne nella zona del bar. E Votta? Per il gip, ci sono "plurimi elementi" che fanno ritenere accertata la sua "partecipazione, quantomeno a titolo di concorso morale".