
La stanza è destinata a donne maltrattate o che vivono condizioni di fragilità
Porta il numero 298 "Una stanza tutta per sé" inaugurata ieri mattina all’interno della caserma del Gruppo carabinieri di Rho di via Pertini. Pareti tinteggiate di bianco e azzurro, arredi gialli, ci sono anche un tavolino, sedie a misura di bambino e alcuni giocattoli perché spesso insieme alle donne sono anche loro vittime di reati commessi dai grandi. La stanza protetta destinata a donne maltrattate o che vivono condizioni di fragilità, è stata realizzata con il contributo del Soroptimist International d’Italia, il Club Milano Fondatore, il Club Milano alla Scala e l’Arma dei carabinieri. Il nome del progetto prende spunto dal titolo di un saggio dell’autrice britannica Virginia Wolf, "la stanza pensata dall’autrice britannica era per aiutare le donne a recuperare la loro creatività - afferma Adriana Macchi, presidente del Soroptimist International d’Italia - noi l’abbiamo pensata come un luogo accogliente e protetto dove le donne possono recuperare la loro dignità e libertà e denunciare le violenze sessuali subite, maltrattamenti o atti persecutori".
Oltre ai rappresentanti dei club Soroptimist, al taglio del nastro hanno partecipato il generale Pierluigi Sollazzo, comandante provinciale dei carabinieri di Milano, il tenente colonnello comandante del Gruppo di Rho, Emanuela Rocca, il tenente colonnello comandante della Compagnia di Rho, Daniela Nuzzo e il comandante della stazione di Rho, Luogotenente Luigi Pino. Erano presenti il Procuratore Aggiunto Maria Letizia Mannella, coordinatrice del Quinto Dipartimento della Procura di Milano, il Sostituto Procuratore Rosaria Stagnaro e il Sostituto Procuratore Brunella Sardoni della Procura dei Minori di Milano. "Il Gruppo dei carabinieri di Rho non aveva una stanza per accogliere le donne maltrattate - afferma il Generale Sollazzo - questo spazio è anche un incoraggiamento alle donne a rivolgersi alle Forze dell’Ordine e denunciare i casi di violenza subita". Plauso da parte del sindaco Andrea Orlandi, che ha ricordato la presenza in città del Centro Antiviolenza Hara una rete composta da 33 soggetti, tra istituzioni e associazioni, che aiuta e protegge le donne maltrattate. Oltre alla realizzazione dello spazio è stato consegnato ai carabinieri rhodensi un kit audio-video portatile per raccogliere le verbalizzazioni delle donne anche in altri contesti, come per esempio il pronto soccorso o l’auto della pattuglia. Si tratta di un vero e proprio strumento operativo per gli ufficiali di Polizia Giudiziaria che sono attivi nell’ambito della "Rete nazionale per il monitoraggio del fenomeno della violenza di genere" dell’Arma dei Carabinieri.