Milano, 2 ottobre 2024 – Materassi a terra, brandine da campeggio. Continui trasferimenti. Quando si può scegliere chi far migrare da un istituto a un altro, a causa del sovraffollamento che raggiunge per la prima volta il 110 per cento, a essere sradicati dal territorio sono quasi sempre i ragazzi stranieri non accompagnati. Sono loro i primi a cui il sistema è pronto a rinunciare, ancora una volta. Un vissuto traumatico alle spalle, continuano il loro viaggio in un Paese che per loro non trova alternativa.
“In tanti anni che ci occupiamo di questi temi, non avevamo mai percepito una situazione come questa, ed è una storia della quale non vediamo la fine”. Annuncia così l’Associazione Antigone il dossier che fotografa lo stato degli Ipm italiani a un anno dal cosiddetto Decreto Caivano.
Il primo punto è che non c’è più spazio. In 12 istituti su 17 si supera la capienza massima. Il più sovraffollato in termini percentuali è l'Ipm di Treviso, con 22 ragazzi per 12 posti regolamentari. È secondo il Beccaria di Milano, con 54 ragazzi per una capienza di 37. Negli ultimi due anni, i giovani detenuti negli istituti italiani sono aumentati del 48 per cento. Erano 382 a fine 2019, sono oggi 569. Ma ad aumentare non è la criminalità e la violenza – tanto che la metà dei reati a carico dei ragazzi è contro il patrimonio - quanto l’adozione della custodia cautelare in carcere anche per i minorenni: il 66 per cento è dentro senza una condanna definitiva. A dimostrazione che la spirale pare non arrestarsi, sono i dati degli ingressi da inizio anno: 889 a settembre 2024, contro i 764 dello scorso anno.
La metà sono ragazzi e ragazze stranieri. Di questi, il 78 per cento proviene da paesi africani. A bilanciare i numeri, il trasferimento dei ragazzi che hanno compiuto la maggiore età verso l’inferno delle carceri per adulti, pratica sempre più frequente. Mentre il malessere giovanile cresce a tutti i livelli della società, i giovani detenuti entrano negli istituti con dipendenze importanti, gestite con dosi massicce di psicofarmaci. La spesa a persona legata all’acquisto di farmaci antipsicotici aumenta del 30 per cento dal 2021 al 2022 negli Ipm. Un aumento che si registra anche nelle carceri degli adulti, ma solo del’1 per cento.
Proprio il Beccaria di Milano, denuncia Antigone, rappresenta la cristallizzazione della crisi, tanto che, "malgrado i molti investimenti in personale degli ultimi mesi, al momento il quadro complessivo rimane critico". I minori stranieri non accompagnati qui sono la metà della popolazione penitenziaria totale. Una categoria che è spesso descritta come la principale responsabile della crisi del sistema, “sebbene sia in realtà la categoria in cui le fragilità si fanno più intense”. Troppo spesso “la difficoltà di gestione è stata affrontata al Beccaria attraverso la somministrazione di psicofarmaci, che secondo i dati ottenuti da Altreconomia, è aumentata del 219 per cento tra il 2020 e il 2022”. Marginalizzare, sedare. Accade quando si rinuncia al mandato di integrare e gli Ipm diventano ultimo approdo.