Milano, rapinato e pestato dai predoni del Rolex: “Non hanno avuto pietà, pensavo di morire”

Commerciante di 58 anni preso d’assalto a pochi passi da Palazzo Reale: “Aiutato da due colleghi, avevo il viso pieno di sangue”. Operato, è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni

Soccorsi (Archivio)

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Milano, 20 marzo 2024 – “Pensavo di morire. Mi hanno aggredito all’improvviso, da dietro, con una violenza tale da buttarmi subito a terra. E poi hanno infierito con pugni e calci al volto, senza pietà, strappandomi l’orologio dal polso". Parla il commerciante di 58 anni del pieno centro che venerdì 8 marzo è stato vittima di un assalto di rapinatori in via Paolo da Cannobio, a due passi da Palazzo Reale. In azione, tre uomini a volto scoperto che avevano puntato il suo Rolex Daytona da 50mila euro. L’uomo, che è ancora sotto choc e chiede l’anonimato, è stato poi soccorso al Policlinico dove è stato operato ed è rimasto ricoverato una settimana.

Che danni ha riportato?

"Fratture su tutto il viso. Mi hanno massacrato. Basti dire che sono stato sottoposto a un intervento chirurgico in anestesia totale durato 4 ore per il posizionamento di viti e placche alla mascella e allo zigomo. Mi hanno anche rotto il naso e ora devo tenere una stecca finché non sarà tornato a posto. Ho ricevuto 30 giorni di prognosi e ora sto tornando periodicamente in ospedale per i controlli. Non mi aspettavo una violenza del genere".

L’hanno picchiata dopo che ha provato a opporre resistenza?

"No, mi hanno picchiato subito, a tradimento. Erano più o meno le 18, io ero in strada e mi hanno colto di sorpresa da dietro buttandomi a terra: non solo non ho reagito né provato a difendermi ma all’inizio non avevo neppure realizzato fosse un’aggressione. Mi sono trovato totalmente spiazzato, lì per lì credevo mi avesse investito una macchina. Quando poi hanno iniziato a darmi calci e pugni ho capito di essere sotto attacco".

È riuscito a vedere i rapinatori?

"No, non li ho visti. La rapina è durata pochi secondi e una volta preso l’orologio i miei aggressori sono subito scappati. Io ero a terra dolorante, pieno di sangue. Però dalle telecamere in strada si è potuto notare fossero in tre, a volto scoperto".

A quel punto ha chiesto aiuto?

"Due commercianti della zona si sono accorti di quello che era successo e sono venuti subito in mio soccorso. Mi hanno sollevato da terra e hanno chiamato il 112. Io nel frattempo avevo sempre il viso pieno di sangue, che colava anche sull’asfalto. A terra c’era una pozza rossa. Sono rimasto sempre cosciente per fortuna. Sul posto sono intervenuti i poliziotti delle Nibbio. Poi i Falchi della Squadra Mobile, che ci tengo a ringraziare perché hanno preso a cuore la mia situazione e si stanno dando da fare per individuare i responsabili. In loro vedo tanta professionalità ma soprattutto umanità. Loro sono eccezionali ma non si può dire lo stesso delle altre istituzioni".

Che intende?

"Che troppi luoghi di Milano ormai sono diventati pericolosi. Bisognerebbe predisporre dei servizi speciali, prevenire certi reati. La zona attorno al Duomo non è sicura. Non mi era mai capitato prima d’ora di essere vittima di rapinatori, e faccio il commerciante da anni. Bisogna aver paura anche di venire a lavorare? Io mi sento fortunato, nonostante tutto sono stato dimesso e in qualche modo andrò avanti. Ma se avessero fatto del male a una persona più anziana o fragile? E io stesso ho rischiato, perché cadendo a terra avrei potuto sbattere la testa con violenza. I danni sarebbero stati molti di più, non voglio neanche pensarci".

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