NICOLA PALMA
Cronaca

Scena dopo scena, la morte di Ramy nel video inedito. L’audio choc della dashcam: “Chiudilo ché cade...”

Milano, l’inseguimento del TMax guidato dall’amico della vittima nelle riprese della dashcam dell’auto dei carabinieri. La comunicazione via radio dopo la scivolata fatale per il diciannovenne: “Sono caduti”, “Bene...”

Scena dopo scena, la morte di Ramy nel video inedito. L’audio choc della dashcam: “Chiudilo ché cade...”

Milano, 7 gennaio 2025 – La dashcam registra immagini e voci. Sono le 4.04 del 24 novembre scorso. Il TMax guidato da Fares Bouzidi è appena andato a sbattere contro il marciapiedi, dopo una corsa di otto chilometri a tutta velocità. Il passeggero Ramy Elgaml è a terra agonizzante: morirà poco dopo il ricovero al Policlinico. La centrale comunica a una delle macchine inseguitrici la scivolata all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. In quel momento, i militari a bordo non conoscono né le circostanze dell’impatto letale né le condizioni dei feriti, ma uno di loro commenta “Bene”.

Cos’è successo nel quartiere di Milano dove è esplosa la guerriglia urbana: dalle indagini sull’incidente in cui è morto il ragazzo ai disordini provocati da amici e maranza. I video su TikTok

Video e audio sono agli atti dell’inchiesta per omicidio stradale coordinata dal pm Marco Cirigliano: sotto accusa ci sono il ventiduenne tunisino fuggito all’alt in sella al motorino e il vicebrigadiere del Radiomobile che guidava la Giulietta che forse ha impattato col TMax prima dello schianto. I fotogrammi, pubblicati ieri da Tg3, La7 e dal sito dell’agenzia Agi, raccontano pure altro.

Sì, perché la dashcam installata nell’abitacolo di una delle auto inseguitrici, quella che per alcuni chilometri è stata la più vicina al TMax, ha immortalato la corsa dello scooter da via Moscova a via Besana. Nei primi frame, si vede uno scontro col motorino, l’unico finora accertato: la macchina, partita da via San Marco, intercetta il TMax che arriva contromano da largo La Foppa. All’incrocio con via Lovanio, Bouzidi decelera per svoltare a destra; contestualmente, il conducente della macchina dei carabinieri svolta a sinistra, quasi a tagliargli la strada. Il contatto fa barcollare il motorino, ma Bouzidi riesce a tenerlo in equilibrio e a ripartire. “Vaffa... non è caduto”, dice uno dei militari.

L’inseguimento riprende: lo scooter si lascia alle spalle piazza Cavour e via Manin, per poi salire sulla rampa di Porta Venezia; ai Bastioni, si infila tra due auto ferme al semaforo, guadagnando vantaggio sulla macchina che lo tallonava. In viale Bianca Maria, Bouzidi supera a destra un’auto bianca: “Chiudilo, chiudilo, chiudilo che cade... non è caduto...”, dice un carabiniere assistendo alla scena a poche decine di metri di distanza.

In viale Regina Margherita, lo scooterista sterza improvvisamente a destra verso via Besana, sorprendendo chi gli sta dietro. A quel punto, la prima macchina inseguitrice diventa un’altra; quella con la telecamera è terza in questa fase (e lo resterà fino alla fine). In via San Barnaba, passando su un dosso, Ramy perde il casco. L’auto con dashcam prova a recuperare terreno, entrando contromano in via della Commenda: l’obiettivo è arrivare in fretta in via Lamarmora e da lì svoltare a destra verso via Sforza, cercando di anticipare l’arrivo del TMax. Il tentativo fallisce. Intanto, lo scooter supera a tutta velocità corso di Porta Romana e corso di Porta Vigentina e si ritrova in via Ripamonti: la Giulietta è sempre lì. Prima dell’incrocio con via Quaranta, i due mezzi si avvicinano tantissimo. Forse si sfiorano anche, anche se non ci sono telecamere a testimoniarlo. L’unica è quella all’angolo con via Solaroli: il motorino è davanti, l’auto è attaccata. Forse Bouzidi tenta di sterzare, ma non ci riesce: lo scooter va dritto sulle strisce, seguito dalla Giulietta. I veicoli escono di strada. Si sono toccati? Il filmato non lo chiarisce, ma pare escludere un tamponamento volontario.