NICOLA PALMA
Cronaca

Ragazza picchiata per giorni e legata al letto: "Voleva tagliarmi le dita delle mani"

Sequestrata in via Padova: il convivente, braccato, si è presentato in caserma

Ragazza picchiata e legata al letto dal compagno

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

«Mi ha colpito con l’asta su entrambe le gambe. Dopo alcuni minuti, ha posato l’asta in legno e ha preso un coltello in cucina. Faceva dei movimenti con il coltello per impaurirmi: mi ha minacciato di rasarmi i capelli e tagliarmi le dita delle mani, sempre tenendo il coltello in mano". È uno dei passaggi più drammatici del racconto che Amanda (nome di fantasia) ha fatto ai carabinieri per denunciare il compagno violento.

Per 72 ore, come anticipato dal Giorno , la ventisettenne brasiliana è stata letteralmente in balìa del convivente, un connazionale di 29 anni arrivato in Italia nel 2019, che l’ha picchiata e legata al letto per impedirle di uscire di casa, provocandole lesioni giudicate guaribili in 25 giorni. L’incubo è iniziato nella tarda serata di lunedì scorso, quando l’uomo, che già in passato l’aveva picchiata, ha cominciato a colpire Amanda senza motivo. Poi "ha preso i lacci delle sue scarpe – prosegue la cronaca dell’orrore –. Con un laccio ha legato il mio polso destro al suo polso sinistro. Con un altro laccio ha legato la mia caviglia destra alla sua caviglia sinistra. I lacci non erano particolarmente stretti, quindi non ci sono lividi. Non riuscivo comunque a muovermi perché ero legata a lui". La fine del tunnel si è materializzata giovedì pomeriggio, quando Amanda, approfittando di alcune ore di assenza del convivente, è riuscita a dare l’allarme a un’amica, chiedendole di liberarla da quell’inferno. La donna si è precipitata in via Padova, ha aiutato la ventisettenne a rialzarsi e l’ha accompagnata nella vicina via Costa.

Da lì è partita la chiamata al 112. Il primo intervento dei carabinieri del Radiomobile e della stazione Garibaldi è servito a cristallizzare la situazione all’interno del monolocale diventato prigione: trovate e sequestrate la mazza da baseball con cui il ventinovenne ha pestato la compagna e le funi utilizzate per legarla al letto. Allo stesso tempo, sono scattate le ricerche dei militari del Nucleo operativo della Compagnia Duomo, coordinati dal capitano Gabriele Lombardo, che hanno pian piano stretto il cerchio attorno all’uomo; che dal canto suo ha verosimilmente capito di essere ricercato dalle mancate risposte di Amanda alle sue insistenti telefonate. Gli investigatori hanno passato al setaccio tutti i luoghi abitualmente frequentati dal fuggitivo, in viale Monza, e contattato la madre, residente alla Comasina, che ha detto di non avere notizie del figlio dalle 10.30 del giorno precedente. Sabato pomeriggio, il brasiliano, ormai braccato, ha deciso di presentarsi spontaneamente in caserma, accompagnato dal suo avvocato. Lì gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a tempo di record dal gip Teresa De Pascale grazie all’immediata attivazione del protocollo previsto dalla legge sul "codice rosso". L’uomo è stato portato a San Vittore, in attesa dell’interrogatorio di garanzia; stando a quanto risulta, non ha rilasciato dichiarazioni ai carabinieri che lo hanno arrestato. Per il giudice, "l’indagato, benché incensurato, ha dimostrato un’indole pervicacemente violenta e prevaricatrice, caratterizzata dalla volontà di predominio sulla compagna".