NICOLA PALMA
Cronaca

La battaglia contro lo spaccio a Rogoredo: il lucchetto forzato con il flessibile per aprirsi la strada verso l’eroina

Scavalcamenti e blitz con la smerigliatrice per aggirare gli ostacoli che portano alle piazze di spaccio. Blitz della Polfer: due denunciati per danneggiamento. A settembre più telecamere e accessi sbarrati

Tossicodipendenti scavalcano i cancelli che proteggono le aree più vicine ai binari della ferrovia

Tossicodipendenti scavalcano i cancelli che proteggono le aree più vicine ai binari della ferrovia

MILANO – Martello e flessibile per spalancare la cancellata e riaprire l’accesso alla piazza di spaccio lungo i binari della ferrovia. Uno a cavalcioni sulla recinzione per scardinarla con la smerigliatrice, l’altro a terra per dare il colpo finale al lucchetto. Poco più di un mese fa, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto a Palazzo Diotti dal prefetto Claudio Sgaraglia, ha disposto un giro di vite a sud dello scalo ferroviario di Rogoredo, meta per decine di tossicodipendenti a caccia della dose quotidiana di eroina, predisponendo “misure di implementazione e ripristino degli strumenti di difesa passiva, dei sistemi di videosorveglianza e degli impianti di illuminazione”.

La barriera tagliata col flessibile
La barriera tagliata col flessibile

In particolare, i tecnici di Rfi e Fs Security hanno sbarrato una delle principali vie d’accesso alle postazioni improvvisate dei pusher. Nei giorni successivi, però, i disperati della “nera” hanno vandalizzato in più occasioni la barriera. Raid che hanno spinto gli investigatori della Polfer a intensificare la sorveglianza per mappare il fenomeno. I servizi di osservazione in borghese e le immagini degli impianti di videosorveglianza hanno certificato i continui scavalcamenti, nonché l’operazione da saldatori andata in scena nella tarda serata di lunedì.

Martedì mattina, i due responsabili, un ventinovenne nigeriano e un quarantanovenne senegalese, irregolari e con precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati rintracciati dagli agenti proprio nell’area a ridosso dei binari della ferrovia: il più giovane, denunciato per danneggiamento aggravato, ha ammesso, dichiarando di averlo fatto “per la necessità di procurarsi la droga”. Il complice, invece, ha raccolto da terra alcune siringhe e le ha puntate contro i poliziotti per evitare il controllo: bloccato, è stato denunciato per lo stesso reato del senegalese e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Mercoledì il Comitato di corso Monforte ha deliberato un’ulteriore stretta: entro settembre, Rfi ha assicurato “l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza dell’area e delle misure strutturali di protezione a contrasto di possibili accessi illeciti”.