
Le scritte sul muro esterno della piscina Argelati (chiua dal 2022) dopo l’occupazione lampo
Milano – Le scritte sui muri, i volantini, lo striscione appeso. Sono i segni rimasti dell’occupazione-lampo della piscina Argelati, a due passi dal Naviglio Grande, avvenuta sabato. Ieri era tutto deserto, con i cancelli chiusi. L’annuncio è comparso nel pomeriggio di due giorni fa sulle pagine Facebook dei gruppi Milano in movimento e Assemblea di lotta per la sanatoria, di area antagonista. “Piscine pubbliche aperte! Contro la speculazione – si legge su uno dei post pubblicati – e la privatizzazione del patrimonio pubblico e delle città, occupare è giusto!”. Ancora: “Occupata la piscina Argelati, ormai abbandonata da anni e simbolo di come i beni pubblici che non producono immediatamente profitto in questa Milano arrogante e autocompiaciuta diventino un peso e un problema destinati a essere lasciati andare alla malora”. In programma sabato il pranzo condiviso, la presentazione di un fumetto, poi un’assemblea cittadina “per il diritto all’abitare e alla città pubblica” e come gran finale un concerto. Un’iniziativa che era stata prevista e comunicata ma, stando a quanto risulta al Giorno, non in un luogo specifico. L’intrusione nell’ex impianto balneare del Comune (che è chiuso dalla fine dell’estate del 2022), quindi non era autorizzata.
Il centrodestra tuona: “Perché, all’interno della piscina Argelati chiusa da anni, c’è ancora la corrente elettrica e altre utenze?”, domanda Oscar Praticò, consigliere e coordinatore FdI del Municipio 6. “Perché il Comune e il Municipio non hanno tolto le utenze e messo in sicurezza l’area per scongiurare le intrusioni? Presenterò una mozione per avere chiarezza e chiedere di proteggere la struttura”. Per Marco Bestetti, consigliere regionale di FdI, “è l’ennesimo fallimento della sinistra milanese, che ha lasciato all’abbandono tantissimi immobili pubblici. È sconcertante che il Comune di Milano non abbia neanche partecipato al bando di Regione Lombardia che metteva a disposizione cento milioni di euro proprio per la riqualificazione degli impianti”. Quest’anno, i centri balneari comunali con piscine all’aperto sono tre: Romano, Cardellino e Sant’Abbondio, mentre sono in attesa della ristrutturazione di Lido, Scarioni, Saini e Argelati. Per quanto riguarda la Argelati, poco più di tre settimane fa era stata avanzata dall’assessora allo Sport Martina Riva l’ipotesi di un concorso pubblico internazionale per la progettazione del centro che, nelle intenzioni del Comune, dovrà essere riqualificato con fondi pubblici: la stima attuale è di 15-20 milioni di euro. Per il progetto ci vorranno circa due anni, per concludere la ristrutturazione, invece, occorreranno cinque anni.