Pioltello, scuola chiusa per la fine del Ramadan: lo striscione di protesta. La sindaca: “La politica ha creato clima di guerra”

Alessandro Fanfoni, il preside dell'istituto comprensivo Iqbal Masih: “Minata la sua sicurezza per le minacce e gli insulti ricevuti”

Pioltello (Milano), 19 marzo 2024 – Continua a tenere banco il caso della scuola  Iqbal Masih di Pioltello, nel Milanese, che ha deciso di stare chiusa per la fine del Ramadan

Alessandro Fanfoni, il preside dell'istituto - che comprende asilo, elementari e medie - aveva spiegato la sua scelta, arrivata dopo una riflessione di alcuni docenti e votata dal Consiglio d’Istituto: “A Pioltello abbiamo classi dove negli anni scorsi in occasione della fine del Ramadan, di fatto, venivano a scuola in tre o quattro. I bambini di fede islamica sono la maggioranza e nonostante le linee guida sull’inclusione consiglino di formare classi con non più del 30% di stranieri, noi arriviamo al 43% perché questa è la nostra utenza. Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri e alla realtà. Questa festa è per molti di loro una tradizione, tra l’altro spesso condivisa anche dai compagni di classe italiani che partecipano per condividere”.

Ma la notizia è stata subito criticata da diversi esponenti politici come il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, generando una violenta polemica che ancora non si è placata.

Pioltello, lo striscione apparso vicino alla scuola Iqbhal Masih
Pioltello, lo striscione apparso vicino alla scuola Iqbhal Masih

Lo striscione fuori dalla scuola

“Scuola italiana mai musulmana. Il 10 aprile vietato chiudere”. È il testo di uno striscione firmato dal ‘Nucleo autonomo mobile della Rete dei patrioti’, movimento di estrema destra, affisso nella notte tra lunedì e martedì fuori dall'istituto comprensivo di Pioltello.“E' assolutamente inaccettabile - si legge nella rivendicazione affidata a un post Facebook - che gli alunni di una scuola italiana debbano essere costretti a perdere un giorno di scuola per consentire la celebrazione di una festività totalmente estranea alla nostra cultura e alla nostra tradizione. Un episodio gravissimo, che si pone purtroppo in continuità con un processo di cedimento continuo all'islamizzazione che avviene in diverse parti d'Italia, ma che a Pioltello e in tanti altri centri dell'hinterland milanese si pone in tutta la sua drammaticità”. Sulla vicenda sono in corso gli accertamenti dei carabinieri.

Il sindaco : “Minata la mia sicurezza”

Il preside Alessandro Fanfoni ha fatto sapere che sente minata la sua sicurezza “per le minacce e gli insulti ricevuti”. Contattato dall'Agi, il dirigente scolastico ha risposto: “Visti i contorni che ha assunto una vicenda vissuta con massima tranquillita' nel nostro contesto scolastico, una scelta didattica ed educativa coerente con il nostro PTOF(il piano dell'offerta formativa della scuola, ndr), ritengo sia meglio evitare ulteriori interviste o commenti. Mi spiace ma vedo purtroppo minata la mia sicurezza, per le minacce e gli insulti ricevuti per aver messo in atto una delibera degli organi collegiali, e la serenità del personale e degli alunni che vedono la loro Scuola con striscioni razzisti notturni e che sono inseguiti senza molto rispetto dalla stampa”. 

PIOLTELLO
PIOLTELLO

La sindaca Cosciotti: “La politica ha creato clima di guerra

“La politica ha creato questo clima di guerra e di insofferenza che c'è ora a Pioltello”, ha detto all’Agi Ivonne Cosciotti, sindaca del Pd, in merito alla scelta, appoggiata dal consiglio d'istituto, del preside Alessandro Fanfoni di chiudere la scuola Iqbal Masih per il Ramadan.  “Quello che sta succedendo è frutto di ciò che la politica ha voluto - ha proseguito la sindaca di Pioltello -. Valditara ha annunciato un'ispezione. A volte si sa essere molto celeri, non sempre la scuola è così attenzionata. Invito Valditara a venire a Pioltello e a visitare tutte le scuole per rendersi conto che i risultati dei test Invalsi nei nostri istituti sono più alti della media nazionale. Si sta utilizzando questa vicenda per cercare il 'nemico' e creare divisioni. Ma non ci si riusciranno: a Pioltello le persone vivono tranquillamente insieme e il preside Fanfoni è particolarmente bravo”. 

Valditara: “Non possono scegliere il calendario delle festività”

Sulla vicenda il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha fatto sapere che “la nostra intenzione è semplicemente quella di far rispettare le regole e la legalità”. Il ministro ha spiegato: “Abbiamo avviato una semplice verifica, perché il calendario scolastico lo stabilisce la Regione. Le scuole nella loro autonomia, per esigenze strettamente collegate con il piano dell'offerta formativa o anche per esigenze che devono essere motivate, possono integrare il calendario regionale e possono apportare qualche deroga” ma ha sottolineato “per esigenze strettamente legate alla didattica che devono essere motivate".

Sarà dunque l'ufficio scolastico regionale, ha spiegato Valditara, ovvero la Regione Lombardia a fare le valutazioni opportune: non è un discorso legato all’inclusione ma, secondo il ministro, riguarda il rispetto della legge. “Le vacanze legate a festività, celebrazioni o quant'altro non possono essere definite dalle scuole che devono fare valutazioni esclusivamente di natura didattica” ha continuato il ministro che ha aggiunto di non aver ancora letto le motivazioni della scuola nè il provvedimento quindi sarebbe improprio esprimersi.

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