Patrizia Reggiani e l’eredità milionaria della madre: a processo l’ex compagna di cella di Lady Gucci

Milano, rinviati a giudizio Loredana Canò, il consulente finanziario Marco Chiesa e i commercialisti Mario Wiel Marin e Marco Moroni

Patrizia Reggiani Gucci con il pappagallo Bo (Ansa)

Patrizia Reggiani Gucci con il pappagallo Bo (Ansa)

Milano – Nuovo capitolo nell’infinita vicenda giudiziaria sulla gestione del patrimonio di Patrizia Reggiani, conosciuta come Lady Gucci, la donna condannata come mandante dell’omicidio del marito Maurizio Gucci, erede dell’impero della moda, avvenuto a Milano il 27 marzo del 1995. 

Oggi venerdì 15 marzo è stata rinviata a giudizio con altre tre persone Loredana Canò, la compagna di cella poi diventata amica e assistente della Reggiani, imputata per la vicenda della gestione del patrimonio di svariati milioni di euro lasciato in eredità alla vedova Gucci dalla madre Silvana Barbieri. L'avvocato Maurizio Giani, legale della signora Barbieri, morta ultranovantenne nel 2019 e che da lei era stato nominato esecutore testamentario, è stato invece assolto con formula piena al termine del processo in abbreviato. Lo ha deciso il gup Alberto Carboni che ha pure prosciolto Marco Riva, attuale presidente del Coni Lombardo, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

Oltre a Canò, sono stati rinviati a processo Marco Chiesa, ai tempi consulente finanziario della madre della vedova di Maurizio Gucci, e i commercialisti Mario Wiel Marin e Marco Moroni. Per loro il dibattimento si aprirà il prossimo 6 giugno davanti alla settima sezione penale del Tribunale. Le accuse a vario titolo sono circonvenzione di incapace aggravata, furto, peculato e corruzione per l'esercizio della funzione. 

Secondo l’accusa avrebbero sfruttato la precarie condizioni di salute di Silvana Barbieri e delle difficoltà psicologiche della figlia Patrizia Reggiani, per distrarre a loro favore l’ingente patrimonio derivante dall’eredità della Barbieri.