ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Omar Zin ucciso da un’orsa in Romania, la sorella: “Non la stava filmando, la sua morte è stata una fatalità”

La tragica fine del 49enne di Ferno, nel Varesotto: la famiglia smentisce che si sia fermato per un selfie. Si è imbattuto in alcuni cuccioli, la madre non gli ha lasciato il tempo di fuggire”

Omar Zin e, nel riquadro, la sorella Barbara

Omar Zin e, nel riquadro, la sorella Barbara

Ferno (Varese), 5 luglio 2025 – Omar Zin, 49 anni, il motociclista morto tragicamente in Romania aggredito da un’orsa, era nato, cresciuto e vissuto a Ferno, prima di trasferirsi alcuni anni fa a Lonate Pozzolo, nel Varesotto, due dei comuni su cui sorge Malpensa.

Dipendente aeroportuale di Sea, era molto conosciuto nel paese natale dove per molti anni la mamma Domenica aveva gestito il Caffè Roma, nel centro storico, mentre oggi la sorella Barbara è titolare di una gelateria. I familiari, il papà Paolo, la sorella Barbara, hanno avuto notizia di quanto accaduto intorno alle 13 di giovedì, tramite una comunicazione non ufficiale della quale chiedevano conferma all’Ambasciata in Romania e alla Farnesina. Nel tardo pomeriggio purtroppo è arrivata la certezza: Omar Zin è effettivamente la vittima dell’aggressione mortale da parte dell’animale.

Secondo quanto riferito alla famiglia, il motociclista, durante l’itinerario che stava effettuando in Romania, ancora una volta – ricorda la sorella Barbara – seguendo “il suo amore per i viaggi e per la natura”, si sarebbe fermato per fotografare un piccolo lago, lungo la Transfagarasan, una delle strade più panoramiche d’Europa che serpeggia in mezzo alla natura selvaggia, incamminandosi lungo un sentiero dove si sarebbe però imbattuto in alcuni cuccioli di orso. All’improvviso sarebbe comparsa la madre, quindi l’aggressione che non ha lasciato scampo a Omar.

Omar Zin ucciso da un’orsa in Romania, la sorella: “Non la stava filmando, la sua morte è stata una fatalità”

Una ricostruzione che smentirebbe che il 49enne stesse filmando l’orsa che l’ha aggredito (i video e le foto postate con degli orsi sarebbero, secondo la versione dei familiari, precedenti all’attacco). Le autorità locali stanno ancora compiendo accertamenti per fare piena chiarezza sulla tragedia che ha scosso il paese di Ferno, i colleghi di lavoro in aeroporto a Malpensa e i familiari. “Era un viaggiatore esperto mio fratello – dice Barbara Zin – viaggiare era la sua ragione di vita, voleva conoscere e capire il mondo, i paesi e le persone che incontrava, amava la vita”. Sulla tragedia dell’altro giorno aggiunge: “Aveva affrontato viaggi molto più difficili, la sua morte è una fatalità, non se l’è andata a cercare”.

Conosceva bene Omar, il sindaco di Ferno, Sarah Foti: “La notizia tragica della sua morte ci ha sconvolti – dice – era una persona unica, amava i viaggi, tutti conoscevamo la sua passione, aveva un carattere allegro, sempre sorridente, ecco aveva davvero un sorriso per tutti, un amico di tutti: non dimenticheremo mai la sua gioia di vivere”. Zin era una viaggiatore esperto, ricordano gli amici, preparava molto bene i suoi viaggi e del giro in Romania aveva parlato con Andrea Colombo, vicesindaco di Lonate Pozzolo, amico di vecchia data: “ Ci siamo trovati di recente – ricorda Colombo – abbiamo chiacchierato e Omar mi ha annunciato i suoi programmi, il viaggio in Romania e poi ad ottobre, un altro, più lungo. I viaggi, la sua passione che poi raccontava sui social. Io lo seguivo, con un pizzico di sana invidia, quella che si nutre per un amico, era una persona a modo, non l’ho mai visto triste”.