MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Le società immobiliari : "Serve una legge ad hoc per uscire dallo stallo"

Oriana (Aspesi): "Il Consiglio comunale lanci un segnale al Parlamento . In città 204 aree abbandonate. Senza incentivi volumetrici resteranno tali".

Federico Oriana, presidente di Aspesi, associazione tra le società di sviluppo immobiliare

Federico Oriana, presidente di Aspesi, associazione tra le società di sviluppo immobiliare

Federico Oriana, presidente di Aspesi, associazione tra le società di sviluppo immobiliare, il Comune ha appena lanciato un bando per rinominare una Commissione del Paesaggio. Può essere una mossa utile a far uscire Milano dallo stallo, dopo le inchieste avviate dalla Procura su una serie di interventi urbanistici in città?

"Il Comune si è creato da solo le difficoltà per individuare i professionisti che faranno parte della nuova Commissione. Mi riferisco alle caratteristiche richieste nel bando. Quali? Non poter esercitare la professione nel Comune di Milano durante tutta la durata del mandato e anche per un periodo successivo, per di più per un incarico a titolo gratuito che però comporta rischi a livello giudiziario. Quale professionista milanese serio aderirà a un bando del genere? Credo nessuno. Probabilmente aderiranno professionisti di fuori Milano o architetti neolaureati".

La situazione di stallo urbanistico degli ultimi mesi, intanto, è migliorata o peggiorata?

"Sicuramente la discesa in campo di 4.500 famiglie, quelle del Comitato Famiglie sospese che hanno acquistato gli appartamenti finiti sotto sequestro, ha un po’ cambiato la situazione. Queste persone hanno avuto interlocuzioni con il pool dei magistrati inquirenti. Ma il Comune, un anno fa, avrebbe dovuto assumere una postura diversa".

Quale postura?

"Il sindaco Sala, invece di fare il Ponzio Pilato e affermare “non sono d’accordo ma mi adeguo“ a quanto indicato dai magistrati, avrebbe dovuto ribadire il ruolo del Comune, che è l’ente che deve decidere come e dove si costruisce a Milano".

Come si esce dallo stallo?

"Ci sono situazioni troppo diverse tra loro per pensare che si possano risolvere senza una nuova legge".

Parla del Salva Milano da lei ribattezzato Salva Famiglie?

"Sì. Pochi giorni fa, in un pubblico incontro, Salvini ha sintetizzato così la vicenda: “Purtroppo, tra primo e secondo tempo, qualcuno ha cambiato idea“".

Il ministro si riferiva all’approvazione della norma in Senato che non è passata alla Camera perché alcuni partiti, prima favorevoli, ora sono contrari.

"Esatto. C’è un problema politico. Non so se e quando si risolverà. Ma va affrontato. Ripartendo dalla cornice normativa già approvata in Senato, ma modificando il testo secondo le indicazioni fornite dalla Procura e approvandolo nel giro di tre o quattro mesi. Bisogna evitare di ripartire da una nuova legge, altrimenti servirebbe un altro anno per farla passare. Per arrivare a questo risultato, sarebbe auspicabile una mossa da parte del Consiglio comunale: una mozione che auspichi di trovare una soluzione normativa".

Intanto gli investitori sono fuggiti da Milano? Ed è è vero che molti sono andati a Roma?

"La fuga degli investitori internazionali è concretissima a causa di questa situazione di incertezza sulle regole. Ma questi investitori solo in piccola parte hanno puntato su Roma. Le vere alternative sono Barcellona e alcune città dell’Europa dell’Est. Dai nostri calcoli, in Italia sono bloccati cinque miliardi di euro subito e 38 miliardi potenzialmente nei prossimi cinque anni. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è preoccupato, perché ci potrebbero essere ricadute negative sul Pil nazionale. A Milano, intanto, c’è un’altra situazione di cui tener conto".

Quale?

"In città ci sono 204 aree abbandonate da recuperare: 183 chilometri quadrati. Per avviare progetti di rigenerazione urbana, però, ci sono extracosti legati alle bonifiche. Inoltre si tratta di zone periferiche, non di pregio, dunque i valori immobiliari sono più bassi. Se il Comune non prevederà agevolazioni a favore degli operatori immobiliari per recuperare queste 204 aree, queste ultime resteranno abbandonate ancora per anni. Che tipo di agevolazioni? Non chiediamo soldi, ma procedure più veloci e premi volumetrici nel caso in cui vengano raggiunti obiettivi ambientali fissati dal Comune".