BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Un anno fa l’addio al sindaco Zacchetti: "Resta il ricordo"

Un anno fa la scomparsa del sindaco Ermanno Zacchetti: era il 4 luglio quando la notizia corse per tutta...

Ermanno Zacchetti: era il 4 luglio dell’anno scorso quando l’allora sindaco morì a soli 52 anni per un tumore

Ermanno Zacchetti: era il 4 luglio dell’anno scorso quando l’allora sindaco morì a soli 52 anni per un tumore

Un anno fa la scomparsa del sindaco Ermanno Zacchetti: era il 4 luglio quando la notizia corse per tutta la città di prima mattina. Nuova ondata di commozione a Cernusco nel giorno della ricorrenza, a cominciare dall’aula del Consiglio comunale, che martedì ha ospitato la prima seduta con Paolo Colombo, sua “erede“, alla guida del Municipio. Il mandato si è aperto nel ricordo del primo cittadino scomparso a soli 52 anni dopo un tumore. Uno shock che continua a scuotere la comunità.

Lo ricorda un messaggio sulle pagine social dell’amministrazione con una foto in bianco e nero sorridente di Ermanno Zacchetti prima che la malattia se lo portasse via in pochi mesi. Decine di post in queste ore ripercorrono la sua parabola umana e politica "anche quando eravamo su posizioni opposte, non è mai mancato il rispetto reciproco: la sua ironia sottile alleggeriva l’asprezza del confronto", scrivono “La Città in Comune- Sinistra pe Cernusco“, le storiche liste di minoranza guidate da Rita Zechini, madre nobile dei progressisti sul Naviglio.

Il suo ultimo pensiero fu per i maturandi, con l’immagine di quando toccò a lui.

Cernusco gli ha intitolato un centro sportivo, era stato assessore alla partita, e adesso ne custodisce la memoria con altre due iniziative: il libro edito dal Comune su Francesco Zucchetti, il campione di ciclismo oro olimpico a Parigi 1924 curato personalmente da Zacchetti prima di andarsene, e la Zac Run, una corsa per tutti che si terrà a settembre.

"A ciascuno di noi ha lasciato un ricordo, un attimo che si è incrociato con le nostre storie personali e di comunità per cui continuiamo a essere grati", sottolinea la Giunta. "Se amarsi vuol dire vivere appieno il proprio oggi - scrisse ai 18enni per gli esami - non stiamo parlando dell’antico racconto del tempo che fugge e del primo indelebile insegnamento?". Una carezza dal letto d’ospedale per i giovani per i quali si è speso fino all’ultimo. Barbara Calderola