Due vittime e un ragazzo che ancora lotta tra la vita e la morte. Ora bisogna scoprire se all’origine della terribile tragedia di Noverasco a Opera ci sono responsabilità e a chi vanno attribuite.
Gli accertamenti
Proseguono quindi i controlli più accurati nell’area deposito del Golf Club di Noverasco, dove mercoledì 12 aprile si è consumato il drammatico incidente sul lavoro nel quale hanno perso la vita precipitando da un’altezza di 21 metri Angelo Giovanni Zanin di 51 anni, titolare dell’impresa Zanin Vivai e Dario Beria di 69 anni. Gravemente ferito Claudio G., il 21enne apprendista di Casteggio.
Le due piste
Sono due le ipotesi che ormai stanno diventando certezze. La prima riguarda il braccio meccanico della gru adoperata per potare l’albero. Un macchinario di proprietà di un’azienda di noleggio della moglie di una delle vittime, Dario Beria. Di recente era già stato effettuato un intervento di riparazione del cestello, come mostrano i segni di saldatura presenti. Ed è certo che il cestello sia crollato per la rottura del braccio meccanico. È uno dei dettagli su cui stanno lavorando investigatori e inquirenti.

I dubbi
Altra questione da appurare è in quanti fossero realmente sulla piattaforma. A quanto emerso le immagini delle telecamere presenti al centro sportivo hanno ripreso il cestello che prenderebbe i tre lavoratori insieme a bordo. Nell’inchiesta per omicidio colposo, coordinata dal pool guidato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e condotta anche da una squadra specializzata di polizia giudiziaria, sono stati acquisiti i contratti di lavoro e d’appalto per verificarne la regolarità, oltre ai documenti relativi alla gru e soprattutto alla sua manutenzione. Carte utili anche per le iscrizioni nel registro degli indagati, a garanzia per gli accertamenti. È emerso finora, da quanto si è saputo, che era stato già necessario un intervento di riparazione su quel cestello.

Nessun indagato
Ancora non ci sarebbero comunque persone iscritte sul registro degli indagati ma si tratterebbe di una questione di ore. Restano intanto molto gravi anche se stazionarie le condizioni dell’operaio ricoverato al Niguarda.