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Ispezione a sorpresa di Ilaria Salis al carcere minorile Beccaria: “Ferragosto qui significa caldo opprimente e abbandono”

L’europarlamentare brianzola denuncia sovraffollamento e degrado nell’istituto: detenuti minorili aumentati del 55% sotto l’attuale governo

Ilaria Salis al carcere minorile Beccaria di Milano, 15 agosto 2025 (Instagram)

Ilaria Salis al carcere minorile Beccaria di Milano, 15 agosto 2025 (Instagram)

Milano – “Ferragosto in carcere significa caldo opprimente, sovraffollamento e la disperata sensazione di essere abbandonati”. Con queste parole l’europarlamentare Ilaria Salis ha descritto su Instagram la situazione trovata durante un’ispezione a sorpresa al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, dove attualmente sono detenuti 66 ragazzi.

La struttura milanese, come ricorda Salis, “è tra le più grandi – e sovraffollate – d’Italia”. Le condizioni di detenzione appaiono particolarmente critiche: “In celle già anguste, alcuni dormono su materassi a terra”. L’europarlamentare non nasconde la sua preoccupazione per un sistema che considera fallimentare: “Concentrare tanti minori fragili nello stesso luogo, invece di inserirli in contesti educativi e di supporto, è un errore annunciato”.

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Le conseguenze di questa gestione sono evidenti secondo Salis: “Il risultato è scontato: incuria, tensioni quotidiane, uso diffuso di psicofarmaci e sedativi, frequenti episodi di autolesionismo”. Una realtà che porta l’europarlamentare a una conclusione netta: “Un carcere per minori – praticamente identico a uno per adulti – non dovrebbe esistere”.

Ma il problema, secondo Salis, va ben oltre Milano: “Ciò che accade a Milano è parte di un problema nazionale” I dati forniti dall’europarlamentare sono allarmanti: “Nonostante il calo dei reati minorili, le misure restrittive sono aumentate e sempre più giovani finiscono dietro le sbarre. Quando questo governo si è insediato, negli Istitui penitenziari minorili c’erano 392 detenuti; oggi sono 611, con un incremento del 55%. Una crescita senza precedenti”.

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L’europarlamentare conclude con una provocazione politica: “La destra al potere sta imponendo un modello di giustizia minorile disumano e fallimentare, fondato sulla logica punitiva simboleggiata dal carcere. È una regressione grave, che cancella progressivamente ciò che di buono il nostro paese era stato capace di sperimentare: percorsi di studio, formazione, inclusione, vita comunitaria e legami con il territorio. Viene da chiedersi se l’obiettivo sia davvero risolvere i problemi o piuttosto gonfiarli, per poi speculare politicamente su propaganda e paura”.