Milano, 8 giugno 2023 – Nessuno avrebbe sentito nulla, la sera in cui Giulia Tramontano –incinta al settimo mese – è stata uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, nella loro casa di Senago, in provincia di Milano. Niente urla della 29enne, lo scorso 27 maggio, possibile? Potrebbe dipendere dalla dinamica dell’aggressione a morte.
Una delle ipotesi su cui si sta indagando è che il fidanzato possa averla sorpresa alle spalle. Potrebbe averla bloccata con un braccio quindi con un colpo secco alla gola potrebbe averle tolto la possibilità di gridare. Il taglio al collo, lungo e profondo, è il primo che il barman 30enne ha inferto contro la fidanzata.
Questa ricostruzione attende però la conferma dagli esiti dell'autopsia in programma domani, venerdì 9 giugno, all'istituto di Medicina legale di Milano. Una coltellata inferta nel salone prima di trascinare la giovane nella vasca da bagno dove ha tentato di bruciarla quando, anche questo dovrà essere accertato chiaramente, la 29enne era già morta.
L'autopsia di domani dovrà chiarire se Giulia ha tentato di difendersi, se e quante coltellate ha ricevuto e il probabile orario della morte. Un elemento che, insieme all'analisi di quanto sequestrato in casa - tra cui alcuni coltelli - ma anche del materiale del pc, oltre che dei video delle telecamere della zona potranno aggiungere dettagli al delitto e all'eventuale premeditazione su cui la procura continua a puntare.