Omicidio di Senago, la psicoterapeuta: fallimenti nascosti nelle vite segrete

Serena Caterina Cibin: frustrazione e infelicità derivano dalla ricerca di completezza nell’altro

Alessandro Impagnatiello

Alessandro Impagnatiello

Doppie vite. Vite segrete. Proprio come quella che aveva Alessandro Impagnatiello, il barman che ha ucciso a coltellate la compagna Giulia Tramontano dopo che lei aveva scoperto della relazione con un'altra donna. Ma cosa succede quando si ha una doppia vita? Cosa spinge ad avere un rapporto di coppia malato? A spiegarlo è la psicoterapeuta cognitiva Serena Caterina Cibin.

"Si osserva clinicamente una ricerca sempre di più nell'altro all'interno della coppia di una completezza, un totale appagamento di sè irrealistico che porta inevitabilmente a frustrazione e infelicità. L'evoluzione della società e le attuali condizioni socio-culturali hanno portato inoltre all'idea di coppia sempre più come terreno instabile che fatica a contenere le spinte individualiste. E’ sempre più complicato coniugare i bisogni individuali di libertà ed autoespressione con l’appartenenza e il senso di responsabilità, il che porta sempre più frequentemente alla ricerca di vie di fuga. In una continua ricerca di equilibrio fra dipendenza e autonomia sempre più complesso e fragile" spiega la psicoterapeuta.

"Dall'altro lato c'è un'immaturità affettiva intesa come incapacità di affrontare la frustrazione e le conseguenze emotive delle proprie azioni di delusione, rabbia e abbandono - prosegue la dottoressa Cibin -. Sempre più frequentemente si assiste a situazioni di perpetuazione di 'segreti' e 'vite segrete' dove l'individuo nasconde i propri fallimenti o parti della propria vita che gli generano frustrazione e vergogna , come nei casi di mancanza di comunicazione dei fallimenti universitari o lavorativi fino a vere e proprie vite parallele".

Emerge quindi un alto tasso di fragilità. "Tali comportamenti, che generano una grande sofferenza, si manifestano in individui dove emerge una grande fragilità e mancanza di risorse nel gestire emotivamente la delusione ed il conflitto con l'altro - analizza la psicoterapeuta -. I timori abbandonici sono così spaventanti da inibire la possibilità di una scelta e determinare la costruzione di vite dove regnano l'inganno e l'auto-inganno. Tali complessità e fragilità relazionali portano all'emergere sempre di più a fenomeni di ritiro sociale o di discontinuità nell'integrazione del senso di realtà, fino a veri e propri fenomeni dissociativi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro